Il potere è nelle parole

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Mi rende felice scrivere libri. Perdippiù ...ne uccide più la penna che la spada...

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venerdì 12 febbraio 2016

Fabio Benatti e l'arte

Questo è uno dei miei post 'nel cassetto'. L'avevo scritto una sera di metà settembre 2015 e poi è 'rimasto lì, tra i miei file. Lo pubblico oggi, perchè il tempo portà con sè molte verità. E la verità è che oggi le opere di Fabio sono esposte a Bruxelles, alla Maison de la Jeunesse.

"Non vedo Fabio (Benatti) da un po' di tempo, e pochi giorni fa mi ha chiamato per dargli una mano. Naturalmente ho accettato subito e così abbiamo portato una delle sue ultime opere a Sutrio (Ud), in occasione del festival 'La magia del legno'.  Accipicchia che lavoro! Un 'blocco' di legno da circa due metri per un metro per 10-12 centimetri di spessore, tanto pesante che una sola persona non basta per 'spostarlo'. Tutto scolpito; sembra quasi una foto, un disegno in prospettiva. Solo che non è una foto, ma una scultura. Titolo dell'opera: "C'era una volta sul Carso";  
ricorda una battaglia realmente avvenuta e personalmente mi ha colpito il realismo del dettaglio di un mulo morto sul campo di battaglia. C'è anche una didascalia pirografata a margine della scultura.  Ma ancor più dell'opera, mi ha 'colpito' Fabio; è magrissimo. Così gli ho chiesto come sta e quanto ci ha messo per scolpire quell'opera. La risposta : "Ci ho messo circa quattro mesi, lavorando giorno e notte. Forse dormivo tre o quattro ore al giorno, però l'ho finita in tempo per esporla a Sutrio. Adesso mi sono rimesso (un poco), ma dovrei recuperare ancora 5-6 kili. Ma stai tranquillo, ora ho finito la mia scultura e posso dedicarmi a rimettermi in forma." 
Mi sorprende sempre la forza di volontà di Fabio, così come la sua indistruttibile tenacia e la sua perseveranza. Privarsi di sonno (e dei pasti?!?) per la propria passione... credo sia un atteggiamento unico.
So che Victor Hugo sacrificava il sonno per auto-imporsi di scrivere, ma non mi risulta che sacrificasse la sua alimentazaione. Sono sempre più convinto che Fabio sia 'un grande', in molti sensi, sia come persona che come artista. Sono fiero di averlo come amico".

Adesso, quasi S.Valentino 2016, pubblico questo post perchè ... S.Valentino è il giorno 'del amor y de la amistad' (in Messico) e quale occasione miglior per ricordarmi del mio amico Fabio? Però però, come dicevo sopra, quella bellissima scultura, frutto di almeno 6-7 mesi di 'lavoro normale', di tanta passione, ricerca, studio, disegni, e tanta tanta manualità, dai primi di dicembre 2015 e a tutt'oggi, è a Bruxelles.
Due appunti: Fabio ha lavorato in uno spazio di un piccolo capannanone messogli a disposizione da un
imprenditore della zona, in posizione 'poco naturale' per scolpire (a causa del peso e delle dimensioni del legno) e senza  la curiosità dei suoi spettatori: quel gallo e quelle galline che lo osservano attentamente mentre è all'opera all'aperto.

Grazie ancora Fabio, sei un grande.
Enzo



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