Il potere è nelle parole

Il potere è nelle parole
Mi rende felice scrivere libri. Perdippiù ...ne uccide più la penna che la spada...

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giovedì 15 ottobre 2015

Oro e soldi

 Un amico mi ha spedito un link
http://www.armstrongeconomics.com/archives/38069 che conduce all'articolo qui sotto. Argomento : il cosiddetto 'gold standard' o -in italiano- 'convertibilità aurea' o 'parità aurea'. Mmm... questo tipo di articoli mi fa sempre un po' paura, un po' mi fanno arrabbiare ed un po' mi trovano d'accordo. Come al solito la verità non c'è, oppure è 'mascherata'. A volte è distorta. L'articolo in questione risponde ad un lettore :

Vediamo un po' : "It is not because of fiat" è incorretto. E' proprio colpa delle 'valute a corso legale (o corso forzoso)'. Anche 'This is because of the debt gone wild' è incorretto. Il debito è 'legato' alla cosiddetta 'fiat currency' (valuta a corso legale). La moneta E' debito. Ogni singola banconota E' un debito. Più banconote si  stampano... più il debito aumenta. 'This would never have happened during a gold standard' è anch'esso incorretto perchè anche durante il cosiddetto 'gold standard' (convertibilità aurea delle banconote) ... il problema stava (e sta tutt'ora) da un'altra parte. 
Ed ecco dove sta la verità, ma non viene nemmeno nominata... : 'A gold standard would never prevent a debt crisis for money is always LEVERAGED in debt. If you deposit $100 the bank will lend that out to someone else, and two accounts will show $100 when there is only $100 in actual money. It does not matter if that $100 is gold coin, soybeans, cattle, or paper'.
Chiamando tutto questo col suo nome, basta dire 'riserva frazionaria'. Armstrong usa delle parole stupende per definirla :  "money is always LEVERAGED in debt".

Dice anche un'altra mezza verità : "It is the politicians who blow it up, regardless of what you call money". E' una verità a metà perchè non spiega il motivo per cui i politici 'siano i colpevoli delle crisi finanziarie'. In inglese lo chiamano 'deficit spending'. In italiano si chiama 'rapporto deficit/Pil al 3%'. E' semplicemente una legge di poche righe: "Lo Stato può spendere più di quanto incassa". In natura (economica) nessuno lo può fare. Tranne ... chiedendo un prestito. Tutto qui. Un cittadino 'x' può indebitarsi per un po' e fino ad un certo limite, ma non oltre... perchè oltre il limite ... morirebbe di fame. Lo Stato no. Regolarmente spende più di quanto incassa. Perdipiù in Italia più che spendere... direi che sperpera.
Ecco, non mi vanno giù questi articoli 'politically correct' perchè lasciano il lettore nell'ignoranza. ... ah già... non glie ne frega niente a nessuno. Ma almeno a quei pochi a cui interessa ... mi sembra doveroso spiegare con dovizia di dettagli.

Vuoi veramente sapere dove nasce il problema? Ok, è semplicissimo:

1. Moneta-debito emessa dalle Banche Centrali.
2. Riserva frazionaria.
3. Spesa pubblica perennemente deficitaria per legge.
4. Sistema petrodollari.
5. Assenza di un 'controllore' monetario verso 'l'emissore monetario'.
6. Ignoranza finanziaria TOTALE del 98% delle persone.
7. Esclusione della cittadinanza dall'iter legislativo.
8. Apatìa generalizzata dei cittadini.

'Si, ma io non ci posso fare niente... ' .... Anche questo è incorretto. ... Tu puoi intervenire sul punto 6. Sarebbe già un grandissimo passo in avanti, credimi.   Credimi sapendo che ... magari mi sbaglio...





Felicità
Enzo

martedì 6 ottobre 2015

Il prezzo del pane

Quando la moglie è in vacanza... tocca al marito fare la spesa! E così l'estate scorsa (... finita da poche settimane ahinoi...) ho 'frequentato' più di qualche negozio. Un giorno in particolare avevo del 'tempo da perdere' e così me la son presa con calma, osservando con più attenzione del solito prezzi, prodotti, espositori, impiegati, commesse e l'insieme del supermercato in generale. Non che a Cividale del Friuli i supermercati siano grandi grandi, ma comunque si chiamano così, perchè ci si trova un po' di tutto, come in un mercato. Tra le altre cose, ho comprato del pane e della carne e... mi son cadute le braccia! 
Pane: 3,98 al kilo (quello a 2,90 nei sacchetti forati era finito); sottocoscia di tacchino 2,50 al kilo, braciole di maiale sui 4,50 al kilo, carne di pollo da 4,50 a 7,00 al kilo e poi a salire altri tagli di carne bovina (costate, fettine scelte, filetti, etc.) fino ai 12, 16, 17 euro al kilo (prezzi all'incirca, a memoria, ok?). Non era tanto per i prezzi in sè che mi son cadute le braccia, ma per le differenze -minime- tra il costo al kilo del pane e quello di alcune carni. Mi sono chiesto: "... ma da quando in qua il pane costa più della carne? "  Il grano ci mette si e no 6 mesi a maturare, ma un animale (per la carne) almeno 8-12 mesi, ...almeno. C'è qualcosa che non va. Da qualche parte veniamo 'derubati' quotidianamente ("Padre Nostro... dacci oggi il nostro pane QUOTIDIANO....") e/o dall'altra parte qualcuno viene sottopagato per il suo lavoro ed i suoi prodotti. 

 Non ho trovato una logica per il prezzo del pane e non la trovo tutt'ora. Ho anche cercato un po' in rete e sembra che il fenomeno non sia un'esclusiva della mia zona, ... anzi! La rete conferma: il grano costa 0,21 al kilo e una volta macinato si ottengono circa 800 gr. di farina (circa 0,70 al kilo, la farina). 
Mah... spero che qualcuno lasci un commento al post per darmi una spiegazione logica sul prezzo del pane,  prima che sostituisca il mio 'pane quotidiano' con della 'carne di tacchino quotidiana'.

Felicità
Enzo


giovedì 1 ottobre 2015

Ciao Pietro

Il necrologio dice "Z'Buogham Petar", che -nella sua e mia lingua natìa- significa "che il Signore sia con te Pietro" o "che il Signore ti accompagni Pietro". Quando ero bambino era il saluto equivalente al 'ciao' che diciamo in italiano; un augurio di 'buona giornata', un 'salve' e un 'arrivederci', ma anche un augurio di 'buon lavoro' o di 'ogni bene'. Di sua figlia Ingrid ho parlato in questo post, ma di Pietro Qualizza non serviva parlare. Tutto ciò che faceva sembrava 'normale' o al limite 'un po' strano'. Adesso che Pietro non è più tra noi, tutte queste cose all'apparenza normali assumono un'altra luce, un'altra prospettiva. Nel suo piccolo, nel suo poco, ha fatto molto. La prima cosa che mi è venuta in mente quando ho appreso la notizia è stata "Quien non vive para servir, no sirve para vivir". E Pietro ha vissuto per servire gli altri. 
Dai titoli sui giornali si può pensare ad un 'secessionista', 'artigiano edile', 'direttore di un coro', esperto di 'ASE e iconografia ortodossa', 'difensore dell'ospedale'. In realtà Pietro era una persona comune dotato di una cosa rara: passione. La passione è amore+sofferenza ed è forse questo che la rende rara. Il coro? Negli anni 80 non aveva nome o maestro, eppure esisteva; si provava e basta, in chiesa, una volta alla settimana. 
Il coro esisteva per tenere viva una tradizione: le messe cantate durante le ricorrenze religiose. Pietro c'era. Ed ha vissuto per tramandare le tradizioni dalle generazioni precedenti a quelle di oggi. Ma c'era anche quest'estate per sfalciare la strada e per organizzare la sagra del paese. E c'era ogni giorno per assistere la mamma di 94 anni (forse 95). Il suo coro ha recitato pure in un film, ma forse in zona lo sanno in pochi, troppo pochi. Secessionista? Forse quando ti 'scontri' con la burocrazia, con un sistema 'impastoiato', con problemi decennali che non si risolvono mai... quando non ti lamenti e fai qualcosa per risolvere i problemi, beh, ti possono anche dare del secessionista. 
Ricordo quando qualche anno fa, in strada, gli ho detto "La tua idea di 'Repubblica indipendente delle Valli' non è poi così difficile da realizzare: bastano 4 sbarre ed è fatta. Una a Ponte S.Quirino, una sul ponte di Purgessimo e due al Trivio di Castelmonte".  "Mi prendi in giro?" Ha risposto. "No Pietro, ti sto solo passando un'idea". "Mi sa che dovremmo parlare più spesso..." Concluse.
Con i suoi difetti (e chi non ne ha?) ha sempre messo in luce il suo maggior pregio: il fare. E per questa piccola comunità Pietro ha fatto molto. Al rosario in sua memoria, il paese era invaso di auto e la chiesetta di S.Lucia non poteva contenere i presenti. Non oso pensare quante persone parteciperanno al funerale. Vorrei averlo detto io, ma si tratta di un proverbio: "Quando nasci, sei l'unico che piange, circondato da un sacco di persone che ridono. Vivi in modo che alla tua morte sia tu l'unico col sorriso sulle labbra, circondato da un sacco di persone che piangono". Ecco, lui ha vissuto proprio così.


Ciao Pietro, manchi di già
Enzo

Giubileo straordinario

Tra qualche mese inizierà il Giubileo straordinario indetto da Papa Paquito (io lo chiamo così, col diminutivo che i latinoamericani usano per chi di nome fa 'Francisco', in senso molto affettuoso). E che c'è di strano? Vediamo un po': l'ultimo Giubileo 'straordinario' risale al 1983. L'ultimo 'ordinario' al 2000. Entrambi indetti da Papa Giovanni Paolo II. Però, ben pochi cristo-cattolici sanno cosa sia il Giubileo, da dove venga e a cosa serva. Molti sanno che se durante il Giubileo (chiamato anche Anno Santo, dai cattolici) ti rechi in pellegrinaggio a Roma (dove viene aperta una delle 4 porte murate di altrettante basiliche) ottieni l'indulgenza plenaria e tutti i tuoi peccati vengono perdonati. Indulgenza contro pellegrinaggio, quindi. 
Mmm.... La persona migliore per spiegare il Giubileo è... un parroco. Cioè qualcuno che ha fatto degli studi religiosi approfonditi. 
Prova a chiedere ad un parroco. Se però non chiedi... nessuno te lo spiega, nemmeno Papa Paquito. Cosa sia il Giubileo non l'ho mai sentito spiegato nè in chiesa, nè nelle ore di religione a scuola, nè dal Papa in qualche omelia o durante qualche viaggio apostolico. E' un vero peccato, perchè con la folla che ascolta il Papa ogni domenica... sarebbero migliaia le persone sollevate "dall'ignoranza religiosa" in un solo colpo!
Comunque... il Giubileo viene dalla tradizione -anche religiosa- ebraica che stabiliva che ogni 50 anni la terra dovesse riposare un anno. Lo scopo 'pratico' era di rendere più produttivi i raccolti successivi, ma quell'anno serviva in realtà per la restituzione delle terre confiscate, la liberazione degli schiavi, e la remissione dei debiti,  per 'livellare' le differenze tra il  'troppo ricco' e il 'troppo povero'.
E qui viene il bello, perchè bisogna ricordare che, per i cattolici, prestare denaro era peccato. Ma per la religione ebraica no ("non presterai denaro con interesse a tuo fratello, presterai denaro con interesse allo straniero"). Così, tra gli ebrei succedeva che qualcuno prestasse del denaro e che qualcuno non riuscisse a ripagare il prestito, nonostante il creditore gli avesse già confiscato tutti i suoi beni per 'recuperare' il credito. In quel caso, il debitore diventava schiavo del creditore, per tutta la vita.
Ecco, il Giubileo serviva per evitare che i figli degli schiavi dovessero subire povertà e schiavitù per colpa dei padri e li poneva in 'condizione di parità' con i loro genitori con la re-immissione al possesso delle terre (che i genitori stessi avevano perso). Per questo si celebrava ogni cinquant'anni: per evitare che l'eventuale schiavitù passasse da una generazione all'altra. I debiti venivano cancellati e le terre restituite ai figli.
I cattolici lo recitano ogni domenica : "Padre nostro che sei nei cieli.... dacci oggi il nostro pane... e rimetti a noi i nostri DEBITI, come noi li rimettiamo ai nostri debitori....".
Ma non hanno idea di cosa stanno recitando...
Ed ecco l'inghippo : oggi il Giubileo rimette tutti i peccati... ma nessun debito. 
Ma che strano....

Infine, l'etimologia di 'giubileo' viene dalla parola ebraica 'Jobel' o 'Yobel' che indicava il corno (normalmente di un ariete) che veniva suonato per annunciare l'inizio dell'anno di riposo della terra. Con 'giubilo', si indica appunto la 'felicità' per la liberazione dalla schiavitù e -per i cattolici- per la remissione dei peccati. 
Pensate che giubilo generale se tutti i debiti venissero rimessi... Ma forse, per quelli, non basterebbe nemmeno Draghi....

Felicità
Enzo