Il potere è nelle parole

Il potere è nelle parole
Mi rende felice scrivere libri. Perdippiù ...ne uccide più la penna che la spada...

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venerdì 24 ottobre 2014

Lettera all' Italia

         
Da:  Europa, Jyrki Katainen, vice presidente.  A: Italia, Matteo Renzi primo ministro.  Parodia di Enzo Stulin....

Cara Ita(g)lia, caro itaglione Primo ministro Renzie, carissimi voi tutti itaglioni che ci ubbidite 'perchè ve lo chiede l'Europa'. Dopo la formale e gentilissima introduzione, sarò schietto e franco... Ma mi spiegate come fate ad essere così bravi a trovare -magari- uno o due miliardi in più già domani? Voi itaglioni siete i più bravi d'Europa. Ci mandate 20 miliardi l'anno. Noi ve ne rendiamo si e no 16 e di quei 16 riuscite a spenderne si e no 8.  Così vi mettiamo la multa e vi chiediamo di restituirne 9 invece di 8 (che non sapete spendere !!! Ah ah ah ah). Bene, bene, adesso che avete aumentato le tasse per ridurre il debito pubblico (senza riuscirci, Ah ah ah ah), che non avete più soldi da investire nell'economia reale, che avete quasi prosciugato i risparmi di due generazioni, che avete venduto tutte le vostre aziende igliori all'estero, non riusciamo a capire come farete a versare i vostri 20 miliardi per il 2015. Però, visto che riuscite comunque a trovarne uno o due (magari chiedendo un prestito ad usura alla mafia... o un prestito religioso al vaticano...) in un paio di giorni, vi preghiamo gentilmente di ascoltare la nostra proposta, che non si può rifiutare (come disse Don Vito Corleone...): versate pure subito quei 2 miliardi che trovate in un paio di giorni. Poi, vi preghiamo cortesemente di restituire 8 miliardi che non siete riusciti a spendere quest'anno. Oltre a ciò, entro un mese, vi preghiamo di voler accreditare a Bruxelles o a Strasburgo, secondo la vostra convenienza, 1 miliardo di sanzione per causa di gravi e ingiustificate mancate spese per l'anno 2014. Al saldo di quanto sopra, infine, ricordatevi di effettuare in versamento unico il pagamento di 20 miliardi che siete soliti pagare, a titolo dell'anno fiscale europeo 2015. Egregio primo MinistroRenzie, mi permetto poi, in amicizia, di darle un suggerimento: in caso di difficoltà per la raccolta dei fondi necessari, non dubiti nell'aumentare le imposte (... si ricordi di non chiamarle tasse, sennò rischia di provocare un malcontento sociale... e si ricordi che non lo deve mai, dico mai, chiamare 'rivoluzione') su pensioni, redditi da lavoro dipendente, e perchè no? Anche sulla disoccupazione. Faccia pagare chi è disoccupato, perchè con tutti i disoccupati che avete, si immagini tutti i soldi che riuscirà a trovare! Solo una cosa deve preoccuparla seriamente: quella di non uccidere i contribuenti, perchè una volta morti... non le pagheranno più le tasse per l'anno successivo e la porrebbero di fronte ad un serissimo problema di insolvenza fiscale. Si ricordi, caro Renzie: porti pure le tasse fino al limite estremo della sopravvivenza... ma non si azzardi a superarlo. Sennò le facciamo un c... così ! Eppoi, faccia star zitto quel Grillo parlante che avete, insieme con l'altro Padano che vuol uscire dall'euro. E che non passi una parola sulla sovranità monetaria, tra i vostri contribuenti... mi raccomando.

Nell'attesa dei vostri puntuali versamenti, le porgo i migliori auguri di buona tassazione.
Jyrki
(revisione letteraria a cura di Enzo)



"Nella missiva, datata ieri, siglata dal vice presidente Katainen e indirizzata al titolare dell' Economia, Pier Carlo Padoan, si ricorda che l'Italia ha deciso di intraprendere "una  deviazione significativa" dal percorso di avvicinamento per l'obiettivo di bilancio nel 2015. La Commissione sottolinea inoltre la necessità di venire a conoscenza di "come l'Italia potrebbe garantire il pieno rispetto dei suoi obblighi di politica finanziaria" per l'anno prossimo. "Stiamo discutendo di uno o due miliardi di differenza, possiamo metterli anche domattina", ha risposto ancora Renzi sul punto: "Corrispondono ad un piccolissimo sforzo". Poi a fine della prima giornata di vertice il premier ha aggiunto: "Delle questioni economiche discuteremo domani. Confermo che si tratta di fare una valutazione più politica di chi decide cosa. Perchè dal punto di vista tecnico le risorse per trovare la soluzione sono ampiamente a portata di mano".
"LA PUBBLICAZIONE DELLA LETTERA DIVENTA UN CASO
La pubblicazione della lettera di Katainen a Padoan - apprezzabile operazione di trasparenza del Tesoro - non è però andata giù a Barroso. «È stata una decisione unilaterale del governo italiano, la Commissione non era favorevole perché siamo in una fase di negoziati e consultazioni con diversi governi e sono consultazioni tecniche, che è meglio avere in un ambiente confidenziale», dice il presidente uscente. Anche su questo fronte la replica di Renzi è durissima: «Sono stupito che Barroso si sia sorpreso per la pubblicazione della lettera che era stata anticipata qui, su un importante quotidiano internazionale, il Financial Times, poi un importante giornale italiano ha avuto lo scoop». Poi l’affondo: «Pubblicheremo non solo la lettera» inviata dall’Ue, «ma tutti i dati economici di quanto si spende in questi palazzi, sarà molto divertente». 





Vaffa e Felicità
Enzo                                               

                              

Affamare la bestia

                                    
Durante lo zapping di ieri sera ho visto qualche minuto di "Virus", raidue, se non sbaglio. Sullo schermo di sfondo c'era scritto "affamare la bestia". Concordo. Nel senso che si stava parlando di 'riduzione della spesa pubblica'. Poi, è stata letta la lettera inviata "al programma" dalla camera dei deputati per puntualizzare che gli 'stenografi' guadagnano 270.000 mila euro all'anno e non 420.000 come asserito 'da Virus'. ... Abbiamo perso ogni senso della misura ! Sigh! (= sospiro profondo, in inglese). Gli stenografi non 'servono più' perchè adesso ci sono i computer... come decenni fa non servivano più i minatori perchè si era passati dal carbone al petrolio... Eppure, questa 'bestia' mangia dalle nostre tasche. Eh si, guai a toccare gli stipendi...

Mah, ... io ricordo solo la mia carriera di direttore di produzione di fronte alla richiesta di tagliare i costi del personale. Il direttore del personale aveva proposto di licenziare una trentina di operai. Io avevo semplicemente fatto quattro conti al consiglio di amministrazione: "lo stipendio (annuo) di trenta operai equivale a circa quello di due dirigenti intermedi. Ma mentre gli operai producono, i dirigenti no. Credo sia più facile delegare il lavoro di due persone a quattro dei loro colleghi che delegare quello di trenta persone. Dubito che due dirigenti siano in grado di svolgere il lavoro di una trentina di operai. Ma magari abbiamo anche qualche operaio bravo, che potrebbe diventare un buon dirigente in caso di bisogno. Come direttore della fabbrica, vi posso solo dire che i numeri di produzione, con trenta operai in meno, scenderanno; ma rispetterò le decisioni prese, in ogni caso." Qualche settimana dopo, avevamo ancora tutti gli operai, e qualche capoturno in meno. I capiturno erano diventati gli operai più esperti...
Ah, già, dimenticavo che si trattava di un'azienda privata.
Non conosco nessuna azienda privata che paga 270.000 euro una funzione simile a quella di 'stenografo'. Ancor meno 420.000. Domanda: ma se diamo 200.000 euro/anno ad uno stenografo, quanto dovremmo pagare il primo ministro?
A questo servono i salassi di IMU, Tares, Tasi, ecc. ecc. ?

Vedendo Virus mi è tornato in mente Renzie, qualche giorno dopo il (nuovo) disastro di Genova e le notizie relative ai fondi stanziati e non spesi per causa di ricorsi al TAR...
Dal palco quasi gridava, più o meno così: "Ma dove vogliamo andare se ci perdiamo in ricorsi e controricorsi e cavilli e burocrazia?"
Eh, già, nemmeno Renzie ha capito. (O fa finta di non capire...) Non è l'art.18 la priorità..
E non ha nemmeno capito che la sua "domanda" non è rivolta da lui AGLI italiani: siamo noi italiani che glie la facciamo !!!!!!!!!! Lui dovrebbe RISPONDERE a quella domanda !!! Ed eliminare qualche decina di migliaia di burocrati e leggi inutili.
Ma... per fortuna che agli itaglioni il "mondo al contrario" va benissimo così.


Probabilmente mi sbaglio, come al solito. ... e corro a pagare Imu, Tares e Tasi....


Felicità
Enzo                                               

 

lunedì 13 ottobre 2014

Genova per noi

Oggi è all'ordine del giorno la vicenda di Genova. La storia si ripete... sembra quasi il mio titolo (post del 19 gennaio 2014). In mezzo alla rabbia dei Genovesi, il dramma di chi ha perso tutto e la tragedia per il ripetersi di un problema (irrisolto nonostante le esperienze passate, il tempo trascorso ed i fondi stanziati...) io ho notato un piccolo dettaglio. Credo fosse un tg delle ore 13 di sabato scorso. Una signora disperata grida al microfono della giornalista: "Non so di chi sia il problema, se del comune, della provincia, della regione o del governo, ma io rivoglio la mia casa. Rivoglio la mia casa!"
Capisco la rabbia, la disperazione; il senso di impotenza, anche. Ma è in quelle parole che ho notato la cosa importante: la signora non ha capito; non ha capito che 'il problema' non è della regione o del governo. Il problema è suo. Nessun governo verrà a risolverglielo. Le cosiddette "autorità" hanno una parte di responsabilità nel 'problema', ma le conseguenze del 'problema' ... ricadono sull'individuo, sul comune cittadino. 
Non voglio mancare di rispetto di fronte al dramma dei genovesi, ma la verità è che gli 'spalatori' risolvono il problema, non i politici.
I problemi restano sulla groppa a chi ne paga le conseguenze, non su quella di chi il problema l'ha causato (o meglio, non risolto in tre anni, o tre decadi..).

La seconda considerazione che da tempo volevo far notare... ma tanto resterà inutile per la maggioranza... è sulla Fiat. Sede legale in Olanda, sede fiscale a Londra, quotazione (oggi) a New York. Nel silenzio mediatico generale, se ne va la storia industriale dell'Italia. 
Viva la F(.)CA ! (....Ho pure trovato una vignetta in rete...)
Noto solo che la sede fiscale è altrove. Forse, le aziende hanno capito il vero problema italiano, mentre i comuni cittadini ancora no.

Probabilmente mi sbaglio, e conviene verificare di persona...

Felicità ... Enzo

P.s. : Testo della canzone "Genova per noi" (di Gino Paoli) - 1998

Con quella faccia un po' così
quell'espressione un po' così
che abbiamo noi prima di andare a Genova
che ben sicuri mai non siamo
che quel posto dove andiamo
non c'inghiotte e non torniamo più.

Eppur parenti siamo un po'
di quella gente che c'è lì
che in fondo in fondo è come noi, selvatica,
ma che paura ci fa quel mare scuro
che si muove anche di notte e non sta fermo mai.

Genova per noi
che stiamo in fondo alla campagna
e abbiamo il sole in piazza rare volte
e il resto è pioggia che ci bagna.
Genova, dicevo, è un'idea come un'altra.
Ah, la la la la la la

Ma quella faccia un po' così
quell'espressione un po' così
che abbiamo noi mentre guardiamo Genova
ed ogni volta l'annusiamo
e circospetti ci muoviamo
un po' randagi ci sentiamo noi.

Macaia, scimmia di luce e di follia,
foschia, pesci, Africa, sonno, nausea, fantasia...
e intanto, nell'ombra dei loro armadi
tengono lini e vecchie lavande
lasciaci tornare ai nostri temporali
Genova ha i giorni tutti uguali.

In un'immobile campagna
con la pioggia che ci bagna
e i gamberoni rossi sono un sogno
e il sole è un lampo giallo al parabrise...

Con quella faccia un po' così
quell'espressione un po' così
che abbiamo noi che abbiamo visto Genova
che ben sicuri mai non siamo
che quel posto dove andiamo
non c'inghiotte e non torniamo più.



            

venerdì 10 ottobre 2014

Pensione. Per quanto tempo ancora?

A marzo 2013 sul grandebluff è apparso un articolo  molto interessante, di quelli che di solito vengono scordati in fretta allo scorrere delle lancette dell'orologio. Io cerco di riportarlo alla memoria di tutti in poche righe e qualche numero. Il titolo (preso dal grandebluff su blog economy 2050) "L’INPS PERDERA’ 10 MILIARDI NEL 2013: BRUCIATI 26 MILIARDI (SU 41) DI PATRIMONIO IN DUE ANNI" già mi fa imbestialire. I miliardi non vengono "bruciati". I miliardi passano di mano, come ho spiegato nel mio libro 'L'albero dei soldi''. La buona notizia è che nel titolo ci sono le cifre, ma è ben magra consolazione.
 
Il bilancio previsionale 2013 dell'INPS (Istituto Nazionale della Previdenza Sociale) risentiva (stiamo parlando di marzo 2013, ricordiamolo) della fusione con l' INPDAP (Istituto Nazionale di Previdenza per i Dipendenti dell' Amministrazione Pubblica) (per info: istituito con il Decreto Legislativo n. 479 del 30 giugno 1994. Vi sono confluiti l 'ENPAS, l' INADEL, l' ENPDEP e le Casse pensionistiche gestite dagli Istituti di Previdenza del Ministero del Tesoro).
 
"Risultato economico : 2013) - 9.714.000.000 €
                                      2012) - 8.975.000.000 €

Stato patrimoniale : 2013) 15.416.000.000 €
                                 2011) 41.000.000.000 €

Entrate previdenziali : 2013) 211.000.000.000 €
  (???)
 
Questa cifra -nell'articolo in questione- è probabilmete sbagliata. Si tratta di Milioni o miliardi?? Dopo aver letto, bisogna andare a verificare ! Eh, sì, l'ordine di grandezza (mille volte di differenza !) lo richiede.

Uscite previdenziali :  2013) 265.000.000.000 € (???)

Anche questa cifra -nell'articolo in questione- è probabilmete sbagliata. Si tratta di Milioni o miliardi?? Dopo aver letto, bisogna andare a verificare ! Eh, sì, l'ordine di grandezza (mille volte di differenza !) lo richiede.

Traduzione: L'inpdap ha 'portato in dote' all'Inps tutti i suoi debiti. L'articolo prosegue: 

.....L’approvazione del bilancio previsionale è stata combattuta, .... : hanno votato contro i due rappresentanti della Uil, che chiedono (da mesi) che non vengano confusi i patrimoni di Inps ed ex Inpdap.    ...... a due anni dall’incorporazione dell’Inpdap il patrimonio del nuovo Inps sia sceso di ben 26 miliardi di euro: secondo la sigla confederale, peraltro, il disavanzo ex-Inpdap sarà sempre più in crescita ....      In sostanza la Uil lamenta la mancanza di adeguate soluzioni per ripianare il debito ex-Inpdap e la pericolosissima deriva che stanno assumendo i conti dell’Inps.
IL MATRIMONIO FRA INPS E INPDAP
Il patrimonio dell’Inps a fine 2011
.....Nel post “L’Inpdap e il buco da 10 miliardi portato nell’Inps” abbiamo evidenziato come l’ex gestione previdenziale dei dipendenti pubblici abbia portato in dote al cosiddetto SuperInps ben 10,2 miliardi di patrimonio negativo, cui vanno aggiunti 5,8 miliardi di passivo per la gestione 2012: un buco di dimensioni tali da destabilizzare in prospettiva i conti dell’ormai unico ente di gestione della previdenza pubblica in Italia. (quando ancora ente previdenziale dei soli lavoratori privati, prima della fusione con l’Inpdap) era di 41 miliardi, a fine 2013 (trasformato in ente previdenziale dei lavoratori privati e pubblici) è atteso a 15,4 miliardi!...... Nello stesso post abbiamo riportato l’allarme della Corte dei Conti sullo squilibrio strutturale dell’ex-Inpdap, tale da assorbire in pochi anni l’intero patrimonio Inps. .....
...Peraltro nel post “Nell’Inpdap debito pubblico occulto per 30 miliardi” abbiamo descritto che il buco Inpdap è dovuto al mancato versamento da parte degli enti pubblici dei contributi previdenziali per i loro dipendenti e il meccanismo contabile che, con la fusione Inps-Inpdap, di fatto occulta debito pubblico per circa 30 miliardi (stima dei mancati versamenti contributivi pubblici).   .....
 
CONCLUSIONI
 I conti dell’Inps sono trascinati a fondo per effetto dell’incorporazione dell’Inpdap, avvenuta ad inizio 2012: i buchi portati in dote stanno rivelando un impatto dirompente. ........  A nostro giudizio è necessario innanzitutto cancellare la legge che consente agli enti pubblici di non versare integralmente i contributi per i propri dipendenti; andrebbe poi previsto anche unpiano pluriennale di pagamento da parte degli enti pubblici dei contributi arretrati non versati (anche se questo farà forse aumentare il debito pubblico), come andranno verificati gli importi  effettivamente  versati dalle amministrazioni pubbliche (infatti vi è il sospetto che le quote comunque da versare a carico degli enti pubblici siano errate per difetto).
    Si potrebbe cogliere l’occasione per  fare chiarezza sul funzionamento dell’Inps che, come suggerito con un certo allarme dalla Corte dei Conti (post “Per la Corte dei Conti l’Inps è da riformare (o rifondare?)”), avrebbe bisogno di una radicale ristrutturazione operativa/organizzativa..... Un’osservazione finale: Inps ed Inpdap sono stati fusi, come visto con effetti contabili disastrosi, in quanto dall’unificazione delle gestioni e delle strutture erano attesi risparmi per alcune centinaia di milioni.

In realtà, dopo oltre un anno, gli interventi che avrebbero consentito i tagli di spese più consistenti (gestione unica degli immobili e razionalizzazione del personale) non sono ancora partiti, vuoi per i ritardi nell’emanazione dei decreti attuativi, vuoi per le resistenze burocratiche interne. E’ curioso osservare che i benefici della fusione tardano a manifestarsi, il dissesto nei conti procede a grandi passi. Senza che foglia si muova sull’uno e sull’altro versante."

La mia 'traduzione personale' (di termini come "patrimonio negativo", "interventi") è a livello di 5a elementare (la scuola frequentata da Sherlock Holmes: "elementare"), cioè comprensibile a chiunque :
Le pensioni dei dipendenti pubblici (che non 'producono' niente, ma muovono -basicamente- tonnellate di carta e basta) vengono pagate con i soldi duramente guadagnati e risparmiati da chi lavora (i 'privati'). E' un furto legalizzato, di masse di denaro enormi. Lo Stato, infatti, per legge, non è tenuto a pagare i contributi previdenziali (leggasi risparmi per la pensione) ai propri dipendenti, in toto o in parte -poco importa- e quindi... paga sempre Pantalone. 
Che si ritroverà nudo. 
Pantaglione però, confida sempre nell'agognata pensione... che arriverà fra 10 anni (se Pantaglione ha 55-58 anni o giù di lì).
E se non dovesse arrivare ?

I conti, quelli da quinta elementare, cosa ci raccontano? Pantaglione la vedrà la sua pensione ?

Non mi resta che augurare buon ... calcolo a tutti...






Felicità
Enzo                                               

martedì 7 ottobre 2014

Lavoro offresi. Stipendio commisurato alle capacità !


Ho sempre dato lavoro a chi me l'ha chiesto. Pochi -di solito- hanno accettato. In realtà, pochi, anzi, pochissimi cercano lavoro. TUTTI cercano però una cosa: uno stipendio, dei soldi. Probabilmente, uno stipendio è l'unico modo che conoscono per guadagnare dei soldi.
Invece, il vero lavoro, è molto diverso da quello che si pensa. Il vero lavoro è imparare. E' una frase che ho scritto nel mio libro L'albero dei soldi. Alcuni mi dicono: 'Sì... belle parole; ma imparare cosa?' 

Imparare a guadagnare soldi SENZA uno stipendio, rispondo di solito. A qualche lettore che mi ha contattato, ho chiesto se per caso ha compilato l'elenco dei 30 modi per guadagnare soldi (citato nel libro). Solo due ci hanno provato. Le altre risposte erano dei "No". Guarda caso, i due lettori che hanno compilato l'elenco (non sono arrivati a 30, ma almeno 7-8 cose gli sono venute in mente !!!) hanno cominciato a guadagnare dei soldi extra.
Esiste un lavoro che offro sempre. Che esiste da secoli. Che probabilmente (il condizionale è d'obbligo..) esisterà per altri secoli. Che chiunque possa muovere un dito di una sola mano può fare. Che si può fare a qualsiasi età. A 20anni come a 90. Che si può fare a qualsiasi ora. Che si può fare a casa, in vacanza o in treno. Che si può fare stando in Italia o essendo in trasferta (o vacanza) all'estero.
Quando si comincia ad imparare... la ricompensa non è data dalla cifra guadagnata. E' data dalla soddisfazione di aver imparato. 

Ma soprattutto dalla consapevolezza che la libertà non è una parola; semmai un numero (nella nostra società 'capitalista'). Direi piuttosto 'il poter fare quello che ti piace'. Ma che lavoro è? Si tratta della "borsa", che alcuni chiamano anche "mercati finanziari".
E' un lavoro duro da imparare. Molto facile da fare, ma molto duro da imparare.
Battista ha imparato molto bene. Bravo Battista, il tuo successo è anche il mio. 
E te ne sono riconoscente. Almeno, è dimostrabile che 'raddoppiare i guadagni' è una cosa possibile...


 
 
 
Non resta che augurare buon lavoro a tutti...

Felicità
Enzo                                               

sabato 4 ottobre 2014

Deficit / Pil = 3%

Di questi giorni la 'notizia bomba' che la Francia non rispetterà il rapporto deficit/pil al 3%. Sono proprio incazzato. Gli insulti dei media alla mia (e nostra) intelligenza non hanno limiti. E' proprio vero quello che diceva Grillo oltre vent'anni fa: "Ci fregano con le parole". Gli sarò sempre riconoscente per quella frase. Mi spiego meglio? Bene. La "parola che ti frega" non è il "3%" che ci "vendono" i media. La parola che "ti frega" è "DEFICIT" !!!

'Deficit' significa che lo Stato spende più di quanto incassa !! Ogni anno. Tutti gli anni. E come fai a spendere più di quanto incassi? Beh, fai un prestito. Bene, è corretto. 
Chiedere un prestito, significa avere un debito. Ma ogni anno? Tutti gli anni? E poi ci sorprendiamo del "debito pubblico" ? Il debito pubblico è (anche) una conseguenza diretta di "quella roba lì". Che altro non è che una legge. Un pezzo di carta. Chi l'ha scritta è un idiota? No. E' un furbo. L'idiota è chi non capisce cosa significa e quali sono le conseguenze. (Trattandosi di 'legge europea'....). E 'sto 3% da dove viene fuori? Perchè nessuno ce lo ha mai spiegato? Si, ilsole24ore  l'ha fatto... ma è troppo poco per 'tutti' quelli che dovremmo saperlo....

Un paio di settimane fa (data di 'nascita' di questo post, poi ... pos(t)...posto) avevo cercato in rete qualche info sul 'patto europeo' del 3%. Monti lo aveva battezzato 'fiscal compact'....  Ed ecco cosa ho trovato di bello, con riflessioni, informazioni, numeri e ... domande:

Da : http://francescoamodeo.net/2014/03/22/la-verita-sulla-truffa-del-vincolo-del-3-nel-rapporto-deficitpil-che-nessuno-ti-ha-mai-raccontato/

".... Ma al di la delle modalità assurde e inaccettabili che hanno visto la nascita di questo parametro la cosa ancora più scandalosa è che non è mai stato applicato allo stesso modo a tutti i paesi dell’unione europea ma anzi è stato applicato con una disparità senza precedenti. Cominciamo col dire che la Commissione Europea (entità che non rappresenta i cittadini europei) ha raccomandato al Consiglio Europeo (altra entità non investita da legittimità popolare) di prorogare i termini per la correzione del disavanzo eccessivo per sei paesi
(Spagna, Francia, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo, Slovenia). E allora viene istintivo chiedersi e l’Italia ? Perché è rimasta esclusa da questa richiesta di proroga da parte della Commissione ed anzi nel 2009 è stata avviata una procedura per disavanzi eccessivi nei confronti del bel paese in grosse difficoltà ?

Perché la Commissione ha richiesto addirittura una proroga non di un anno ma di due anni per la Francia e per la Spagna per consentire ai due paesi di porre fine alla situazione di disavanzo eccessivo rispettivamente entro il  2015 ed entro il 2016 dando loro una significativa boccata d’ossigeno negata ad altri paesi in gravi difficoltà ? Quali sono le condizioni per ottenere una proroga del termine per correggere il disavanzo eccessivo ?  Leggiamo cosa scrivono sul sito della Commissione Europea: 
http://europa.eu/rapid/press-release_MEMO-13-463_it.htm
Uno Stato membro può ottenere una proroga del termine per correggere un disavanzo eccessivo, senza che si passi alla fase successiva della procedura per i disavanzi eccessivi, purché: si sia verificato un evento economico sfavorevole con importanti conseguenze negative per lo Stato membro soggetto a procedura per i disavanzi eccessivi, che gli impedisce di rispettare il termine per la correzione del disavanzo eccessivo;
 

Perché per l’Italia fu invece attuata la procedura per disavanzi eccessivi ? Un paese che ha un tasso di disoccupazione pari al 12,9 per cento (la più alta da 35 anni) con la disoccupazione giovanile (15-24 anni) che ha raggiunto il 42,24 per cento per un totale di 3.293.000 di senza lavoro costretti a vivere ai margini della società. Con i dati che mostrano che da gennaio a dicembre del 2013 in Italia hanno chiuso 72.367 imprese del commercio.
Con una produzione industriale ai minimi storici per non parlare del dato più macabro che ha registrato nel 2013 il picco di suicidi di imprenditori a causa della crisi con la media di uno ogni due giorni e mezzo portando complessivamente a 149 le persone che si sono tolte la vita per motivazioni economiche spesso legate all’insolvenza dello Stato. Possibile che un paese colpito dalla crisi in questo modo non possa essere considerato un paese con eventi economici sfavorevoli [[ con importanti conseguenze negative per lo Stato membro soggetto a procedura per i disavanzi eccessivi, che gli impedisce di rispettare il termine per la correzione del disavanzo eccessivo. ]]

Sono stati i nostri Governanti a non richiedere tale procedura o ci è stata negata ? Nell’uno o nell’altro caso quali sono le ragioni che giustificherebbero una tale negligenza e quali sono le responsabilità di chi ha negato ossigeno al malato terminale ? Perché alla Francia che non rientra neanche nei pigs è stato permesso di sforare tale vincolo ed avere una proroga ? Analizziamo quali potrebbero essere i fattori determinanti. La Francia ha un rapporto debito/pil più basso del nostro ma sicuramente non meritevole infatti nel 2013 era superiore al 92%. Ma al di la di tutto non potrebbe comunque essere questo il motivo dato che la proroga per il rientro del disavanzo è stata richiesta dalla Commissione anche per il Portogallo che nel 2013 aveva un rapporto debito/pil del 123,7%  quindi quasi pari al nostro. Possiamo quindi scartare l’ipotesi che la nostra esclusione dal beneficio della proroga sia dovuto al nostro alto debito come vorrebbero gli economisti del sistema ed i seguaci dell’Europa buona e giusta anche perché non è specificata in nessun trattato la relazione tra il debito di un paese e la sua possibilità di avere accesso ad una proroga sul rientro del disavanzo.
Detto questo ci troviamo davanti ad una realtà per noi inaccettabile. La possibilità o meno di una proroga viene scelta in maniera del tutto arbitraria. Ma da chi ? e chi si può opporre a questa scelta?
.... "

.... mmmm...belle domande.
Felicità
Enzo 



                                              

     

Potpourri da un milione (parte 2)

  
Avevo promesso "la parte 2" al più presto ed ecco che -in un baleno- sono passati dieci giorni.  Eh già, basta qualche piccolo imprevisto familiare ... e l'agenda si ribalta completamente. Ma è anche il bello di un blog: non c'è l'obbligo di una frequenza quotidiana. Anzi la "non regolarità" dovrebbe essere l'elemento distintivo... piuttosto che il contrario. La "parte1" finiva con qualche numero aziendale per spiegare la magnitudine delle cosiddette "pensioni d'oro". Chissà se è servito a far riflettere...  Bene, questa "parte 2" continua per spiegare che il problema "italiano" non dipende dal lavoro, dall'art. 18, dal... "ce lo chiede l'Europa". Il "problema" è quello delle tasse, che ho cercato di 'semplificare' in questo post .
Il buon Paolo Barrai, di mercatolibero.info, scrive: "Subire una tassazione sul lavoro del 70% e’ oramai normale, e chi si rifiuta di pagare queste tasse viene considerato traditore della patria o tentato evasore. Pagare il 22% di tasse sui consumi è altrettanto normale cosi’ come pagare il 26% di tassa sui guadagni in conto capitale, tasse assurde sulle case e sul patrimonio. Sara’ normale pagare una tassa di successione pari al 30% del patrimonio. Questa normalità significa che nel momento in cui si volessero convincere le maggioranze a votare diversamente, non solo si avrebbero contro i padroncini della pizzeria cui fa comodo sottopagare lo schiavo, ma si avrebbe contro anche lo schiavo, ormai convinto che sia una cosa giusta vivere cosi’."
Le aziende (e con esse i "posti di lavoro") muoiono per colpa delle tasse in primis. In secondo luogo, muoiono soffocate dall'eccesso di burocrazia. Questa è la semplice verità. Alla pagina 'economia', oltre un anno fa, avevo inserito il 'conto della massaia' di un negozio qualsiasi. Oggi è ancora peggio (a livello tasse, intendo). La 'legge economica' moderna, esenta dal pagamento delle tasse le grandi multinazionali (che pagano poco, oppure 'si nascondono' in Paesi 'off shore') e lascia il gravoso compito di 'finanziare il sistema' alle piccole imprese. Le tasse (che non servono a pagare i servizi al cittadino, ma gli stipendi sproporzionati e le pensioni, spropositate, ai burocrati) sono il parassita che uccide il Paese. Sono un parassita perchè sprecate. Non sto dicendo che non bisogna pagare le tasse. Sto dicendo che una persona 'x', non può mantenere il comune, la provincia, la regione, lo Stato, pagarsi la sanità, l'energìa più cara al mondo, arrangiarsi per i trasporti e sopravvivere (pure). Non ce la puoi fare. Un individuo (pensiamo, per esempio, al nostro nonno), può lavorare e mantenere una famiglia (3, 4 forse 5 persone in tutto): ma non è possibile che possa mantenere 10 persone. Uno solo non può.

 
 Qualche bel numero lo ha scritto anche ilgrandebluff (link): "In italia 22 milioni di anziani/pensionati e 6 milioni di dipendenti pubblici. Quasi la metà della popolazione...Più chiaro adesso?... "
Semplice no? 60-22-6 (togliamo circa 12 per i bambini...) e otteniamo 20. Venti milioni di cittadini (su 60) possono 'tenere in piedi la baracca'? E non abbiamo tolto gli studenti, i disoccupati, i cassintegrati e gli esodati  !! A quanto arriviamo ?? 15 ?? 12 ??
Un quarto della popolazione può sostenere TUTTA la Nazione?
Ma Mario Draghi (presidente della BCE) ha bisogno della pensione? Tutto qui. Moriremo uccisi dai parassiti. Parassiti che producono 'pezzi di carta' e che pretendono di dire -a te che lavori- COME devi lavorare e QUANTO del tuo lavoro devi pagare in tasse. Sennò sei un evasore. No. Non ci sto. Prima di gridare 'all'evasore'... bisognerebbe gridare 'daje al parassita'.
                                     
Eppure, proprio come scrive (anche) Barrai, gli itaglioni sono convinti che sia giusto così.  Se l'itaglione non capisce che per vivere bisogna eliminare i parassiti, morirà... da itaglione.
Qualsiasi contadino sa che, perchè una pianta sopravviva, cresca e dia frutti, bisogna innanzitutto eliminare i parassiti. Pare che l'itaglione medio non ci arrivi...
.... mmmm...probabilmente mi sbaglio. 
Felicità.    
Enzo