Il potere è nelle parole

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Mi rende felice scrivere libri. Perdippiù ...ne uccide più la penna che la spada...

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venerdì 10 ottobre 2014

Pensione. Per quanto tempo ancora?

A marzo 2013 sul grandebluff è apparso un articolo  molto interessante, di quelli che di solito vengono scordati in fretta allo scorrere delle lancette dell'orologio. Io cerco di riportarlo alla memoria di tutti in poche righe e qualche numero. Il titolo (preso dal grandebluff su blog economy 2050) "L’INPS PERDERA’ 10 MILIARDI NEL 2013: BRUCIATI 26 MILIARDI (SU 41) DI PATRIMONIO IN DUE ANNI" già mi fa imbestialire. I miliardi non vengono "bruciati". I miliardi passano di mano, come ho spiegato nel mio libro 'L'albero dei soldi''. La buona notizia è che nel titolo ci sono le cifre, ma è ben magra consolazione.
 
Il bilancio previsionale 2013 dell'INPS (Istituto Nazionale della Previdenza Sociale) risentiva (stiamo parlando di marzo 2013, ricordiamolo) della fusione con l' INPDAP (Istituto Nazionale di Previdenza per i Dipendenti dell' Amministrazione Pubblica) (per info: istituito con il Decreto Legislativo n. 479 del 30 giugno 1994. Vi sono confluiti l 'ENPAS, l' INADEL, l' ENPDEP e le Casse pensionistiche gestite dagli Istituti di Previdenza del Ministero del Tesoro).
 
"Risultato economico : 2013) - 9.714.000.000 €
                                      2012) - 8.975.000.000 €

Stato patrimoniale : 2013) 15.416.000.000 €
                                 2011) 41.000.000.000 €

Entrate previdenziali : 2013) 211.000.000.000 €
  (???)
 
Questa cifra -nell'articolo in questione- è probabilmete sbagliata. Si tratta di Milioni o miliardi?? Dopo aver letto, bisogna andare a verificare ! Eh, sì, l'ordine di grandezza (mille volte di differenza !) lo richiede.

Uscite previdenziali :  2013) 265.000.000.000 € (???)

Anche questa cifra -nell'articolo in questione- è probabilmete sbagliata. Si tratta di Milioni o miliardi?? Dopo aver letto, bisogna andare a verificare ! Eh, sì, l'ordine di grandezza (mille volte di differenza !) lo richiede.

Traduzione: L'inpdap ha 'portato in dote' all'Inps tutti i suoi debiti. L'articolo prosegue: 

.....L’approvazione del bilancio previsionale è stata combattuta, .... : hanno votato contro i due rappresentanti della Uil, che chiedono (da mesi) che non vengano confusi i patrimoni di Inps ed ex Inpdap.    ...... a due anni dall’incorporazione dell’Inpdap il patrimonio del nuovo Inps sia sceso di ben 26 miliardi di euro: secondo la sigla confederale, peraltro, il disavanzo ex-Inpdap sarà sempre più in crescita ....      In sostanza la Uil lamenta la mancanza di adeguate soluzioni per ripianare il debito ex-Inpdap e la pericolosissima deriva che stanno assumendo i conti dell’Inps.
IL MATRIMONIO FRA INPS E INPDAP
Il patrimonio dell’Inps a fine 2011
.....Nel post “L’Inpdap e il buco da 10 miliardi portato nell’Inps” abbiamo evidenziato come l’ex gestione previdenziale dei dipendenti pubblici abbia portato in dote al cosiddetto SuperInps ben 10,2 miliardi di patrimonio negativo, cui vanno aggiunti 5,8 miliardi di passivo per la gestione 2012: un buco di dimensioni tali da destabilizzare in prospettiva i conti dell’ormai unico ente di gestione della previdenza pubblica in Italia. (quando ancora ente previdenziale dei soli lavoratori privati, prima della fusione con l’Inpdap) era di 41 miliardi, a fine 2013 (trasformato in ente previdenziale dei lavoratori privati e pubblici) è atteso a 15,4 miliardi!...... Nello stesso post abbiamo riportato l’allarme della Corte dei Conti sullo squilibrio strutturale dell’ex-Inpdap, tale da assorbire in pochi anni l’intero patrimonio Inps. .....
...Peraltro nel post “Nell’Inpdap debito pubblico occulto per 30 miliardi” abbiamo descritto che il buco Inpdap è dovuto al mancato versamento da parte degli enti pubblici dei contributi previdenziali per i loro dipendenti e il meccanismo contabile che, con la fusione Inps-Inpdap, di fatto occulta debito pubblico per circa 30 miliardi (stima dei mancati versamenti contributivi pubblici).   .....
 
CONCLUSIONI
 I conti dell’Inps sono trascinati a fondo per effetto dell’incorporazione dell’Inpdap, avvenuta ad inizio 2012: i buchi portati in dote stanno rivelando un impatto dirompente. ........  A nostro giudizio è necessario innanzitutto cancellare la legge che consente agli enti pubblici di non versare integralmente i contributi per i propri dipendenti; andrebbe poi previsto anche unpiano pluriennale di pagamento da parte degli enti pubblici dei contributi arretrati non versati (anche se questo farà forse aumentare il debito pubblico), come andranno verificati gli importi  effettivamente  versati dalle amministrazioni pubbliche (infatti vi è il sospetto che le quote comunque da versare a carico degli enti pubblici siano errate per difetto).
    Si potrebbe cogliere l’occasione per  fare chiarezza sul funzionamento dell’Inps che, come suggerito con un certo allarme dalla Corte dei Conti (post “Per la Corte dei Conti l’Inps è da riformare (o rifondare?)”), avrebbe bisogno di una radicale ristrutturazione operativa/organizzativa..... Un’osservazione finale: Inps ed Inpdap sono stati fusi, come visto con effetti contabili disastrosi, in quanto dall’unificazione delle gestioni e delle strutture erano attesi risparmi per alcune centinaia di milioni.

In realtà, dopo oltre un anno, gli interventi che avrebbero consentito i tagli di spese più consistenti (gestione unica degli immobili e razionalizzazione del personale) non sono ancora partiti, vuoi per i ritardi nell’emanazione dei decreti attuativi, vuoi per le resistenze burocratiche interne. E’ curioso osservare che i benefici della fusione tardano a manifestarsi, il dissesto nei conti procede a grandi passi. Senza che foglia si muova sull’uno e sull’altro versante."

La mia 'traduzione personale' (di termini come "patrimonio negativo", "interventi") è a livello di 5a elementare (la scuola frequentata da Sherlock Holmes: "elementare"), cioè comprensibile a chiunque :
Le pensioni dei dipendenti pubblici (che non 'producono' niente, ma muovono -basicamente- tonnellate di carta e basta) vengono pagate con i soldi duramente guadagnati e risparmiati da chi lavora (i 'privati'). E' un furto legalizzato, di masse di denaro enormi. Lo Stato, infatti, per legge, non è tenuto a pagare i contributi previdenziali (leggasi risparmi per la pensione) ai propri dipendenti, in toto o in parte -poco importa- e quindi... paga sempre Pantalone. 
Che si ritroverà nudo. 
Pantaglione però, confida sempre nell'agognata pensione... che arriverà fra 10 anni (se Pantaglione ha 55-58 anni o giù di lì).
E se non dovesse arrivare ?

I conti, quelli da quinta elementare, cosa ci raccontano? Pantaglione la vedrà la sua pensione ?

Non mi resta che augurare buon ... calcolo a tutti...






Felicità
Enzo                                               

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