Il potere è nelle parole

Il potere è nelle parole
Mi rende felice scrivere libri. Perdippiù ...ne uccide più la penna che la spada...

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mercoledì 26 ottobre 2011

CIAO MARCO, CIAO ITALIA

Da appassionato di motociclismo quale sono, ci ho messo un paio di giorni per metabolizzare la morte di Marco Simoncelli. Non esistono parole in questi casi. Mi manca già. Ciao Marco, sei arrivato al podio più alto. Grazie di tutto.

Ciao Italia, sembra dire Sarkozy a Berlusconi, generando rabbia e sdegno negli italiani..... che hanno la memoria molto corta. O forse abbiamo già dimenticato gli sberleffi di Berlusconi che faceva le corna nelle foto ufficiali... oppure quando insultava i ministri tedeschi prevedendo per loro la parte del kapò in un film...
Dice il proverbio : ...chi la fa...l'aspetti...  Ieri toccava a Berlusconi (ma come si fa, mi chiedo io, quando ricopri una simile carica pubblica?) fare gli scherzi....  ed oggi gli tocca riceverli.  E tutti noi italiani insieme a lui. Oggi come allora.

Su una cosa, però, Berlusconi ha ragione : non sono nè la Francia nè la Germania nella miglior posizione per dare lezioni all'Italia.  Ed una cosa ancor più tragica è la posizione degli USA: tanto parlare e puntare il dito sull'Europa, sull'economia  europea, sul debito pubblico europeo, sui rating dei vari Paesi da rivedere.....
Decisamente, l'opinione e l'attenzione mondiale, sono puntati da questa parte dell'oceano.
Io, preferisco leggere i numeri e poi trarre le conclusioni.
Riguardo all'Italia, alla Francia e alla super-potente Germania, dovrebbe bastare un solo dato: le banche Francesi sono quelle più cariche di titoli di stato greci, seguite da quelle tedesche. 
Il vero nocciolo, in questo momento è la Grecia. L'Italia "serve" solo come "distrazione"..... Non servono nemmeno i numeri. Lo sanno benissimo TUTTI i ministri economici e TUTTI gli operatori finanziari. Magari, non lo sanno TUTTI gi italiani. 

Gli USA: il più grande debito pubblico mondiale, si preoccupa del debito Europeo? Ma non hanno abbastanza gatte da pelare per conto loro? Ecco i numeri:
Ci vendono un sistema bancario Usa (nel suo complesso), con una leva finanziaria di 13-1.
Un sistema bancario europeo (nell'insieme), con leva del 26-1. (Tra cui, in dettaglio, il sistema bancario tedesco, coun un rapporto di leva di 32-1......).  Terribile...... dicono gli americani....
Ma non ci dicono che la Fed, la mamma di tutto il sistema bancario Usa (ed anche mondiale), ha una leva finanziaria, in questo momento, di 53-1 !!!!!!!!!!!

Ciao Italia, possiamo ancora ridere... forse vedremo crollare gli altri prima del nostro Belpaese. Chissà...
Enzo

venerdì 21 ottobre 2011

Gheddafi...è morto

Da ieri, siamo tutti bombardati con notizie sulla morte di Gheddafi e sul futuro della Libia.
Poco (o per niente) conosciute sono le ragioni per cui questi "eventi Libici" siano accaduti. E perchè proprio adesso e non cinque anni fa o dieci anni fa... In fin dei conti, "il dittatore" e la sua dittatura erano lì anche prima. Magari, questo video datato 5 maggio 2011 può aiutare a capire. La trascrizione del video, la trovate proprio sotto, subito dopo i commenti di Jason Hamlin (www.goldstockbull.com) del 06 maggio 2011.  Il tutto, rigorosamente in inglese...purtroppo o per fortuna... a seconda dei punti di vista.


Under the guise of “protecting civilians,” the United States led NATO into Libya and is attempting to assassinate the Libyan leader. Of course, Libya happens to be the largest oil producer in Africa, but many do not realize that Gaddafi was planning to introduce the gold dinar, a single African currency that would serve as an alternative to the U.S. dollar and allow African nations to share the wealth. It is surely no coincidence that Iraq’s prior leader, Saddam Hussein, was trying to do the same thing just prior to U.S. invasion for all of those “weapons of mass destruction.” Simply put, if oil-rich nations begin trading in something other than dollars it will significantly reduce demand for dollars and threaten the dollar’s role as world reserve currency. Many experts belief this would lead to the quick death of the fiat greenback, which is now backed by nothing but faith in a government that is running an annual budget deficit of over $1.5 TRILLION.
Some believe it is about protecting civilians, others say it is about oil, but some are convinced intervention in Libya is all about Gaddafi’s plan to introduce the gold dinar, a single African currency made from gold, a true sharing of the wealth.
“It’s one of these things that you have to plan almost in secret, because as soon as you say you’re going to change over from the dollar to something else, you’re going to be targeted,” says Ministry of Peace founder Dr James Thring. “There were two conferences on this, in 1986 and 2000, organized by Gaddafi. Everybody was interested, most countries in Africa were keen.”
Gaddafi did not give up. In the months leading up to the military intervention, he called on African and Muslim nations to join together to create this new currency that would rival the dollar and euro. They would sell oil and other resources around the world only for gold dinars.
It is an idea that would shift the economic balance of the world.
A country’s wealth would depend on how much gold it had and not how many dollars it traded. And Libya has 144 tons of gold. The UK, for example, has twice as much, but ten times the population.
“If Gaddafi had an intent to try to re-price his oil or whatever else the country was selling on the global market and accept something else as a currency or maybe launch a gold dinar currency, any move such as that would certainly not be welcomed by the power elite today, who are responsible for controlling the world’s central banks,” says Anthony Wile, founder and chief editor of the Daily Bell.
“So yes, that would certainly be something that would cause his immediate dismissal and the need for other reasons to be brought forward from moving him from power.”
And it has happened before.
In 2000, Saddam Hussein announced Iraqi oil would be traded in euros, not dollars. Some say sanctions and an invasion followed because the Americans were desperate to prevent OPEC from transferring oil trading in all its member countries to the euro.
A gold dinar would have had serious consequences for the world financial system, but may also have empowered the people of Africa, something black activists say the US wants to avoid at all costs.
“The US have denied self-determination to Africans inside the US, so we are not surprised by anything the US would do to hinder the self-determination of Africans on the continent,” says Cynthia Ann McKinney, a former US Congresswoman.
The UK’s gold is kept in a secure vault somewhere in the depths of the Bank of England. As in most developed countries, there is not enough to go around.
But that is not the case in countries like Libya and many of the Gulf States.
A gold dinar would have given oil-rich African and Middle Eastern countries the power to turn around to their energy-hungry customers and say: “Sorry, the price has gone up, and we want gold.”
Some say the US and its NATO allies literally could not afford to let that happen.

lunedì 17 ottobre 2011

Aggiornamento video

Alla pagina Edufinanza, trovate i 5 video completi sull'argomento della moneta-debito....

Evento di Roma del 15 ott 2011

Ciao a tutti, questo post prende spunto da un mio recente scambio di mail a proposito della manifestazione degli indignati a Roma.  Ho ricevuto questo commento : "Enzo, ....hai visto che guerriglia a Roma... ai limiti della rivoluzione, la gente non sa più dove sbattere la testa.....In Italia poi, peggio che negli altri paesi che hanno aderito  pacificamente all'iniziativa. Incredibile, mi aspettavo una gran manifestazione.... - "..............sembrava di vedere le immagini delle rivolte nel nordAfrica!!!......."
Ed ecco il succo di questo post. Sì, l'ho vista la guerriglia, molto ben organizzata: tutti parlavano di quella invece che del vero problema... Non facciamoci ingannare. Adesso tutti parlano delle violenze successe a Roma....e nessuno parla della manifestazione...MONDIALE dei cosiddetti indignati!!!!!
A Roma, la manifestazione era GRANDIOSA, per numero di partecipanti e per contenuti....E adesso, cosa ne  rimane?  Le immagini della violenza; ripetute, -sempre quelle- migliaia di volte..... Durante i miei corsi di lingue, enfatizzo il concetto di  "Listen and repeat...the listening!  That way, you will memorize and learn." Funziona così, l'apprendimento delle lingue; ma anche l'apprendimento in generale:  una cosa ascoltata (o vista) più volte, si impara e si memorizza. Didatticamente si chiama "ripetizione".
Quindi, "Watch and repeat the watching...then, your brain will memorize and will learn...La tv funziona così...Ripete la trasmissione delle stesse immagini, finchè non abbiamo memorizzato il tutto....

E la manifestazione degli indignati?  E chi ne parla?  Per cos'era la manifestazione?  Qual'era lo scopo? Non se lo ricorda più nessuno dopo sole 6 ore! Tutto (volutamente, aggiungerei) cancellato da poche immagini.  Abbiamo afferrato adesso?
Ma, secondo voi, gli italiani sono coscienti del fatto che la manifestazione di Roma fosse una piccola tessera di un PUZZLE MONDIALE ? Io credo che non lo sappiano (più). Perchè la tv ci fa vedere SOLO la violenza di Roma e non l'evento MONDIALE nel suo insieme! Roma è una delle OLTRE CENTO CITTA' IN TUTTO IL MONDO OCCIDENTALE IN CUI SI E' MANIFESTATO.

Ma perchè, i cittadini (che qualcuno chiama anche "popolo", come qualche non lontano secolo fa....) sono indignati? Basicamente perchè le grosse banche vengono "salvate" dalla bancarotta, dagli Stati che usano i soldi raccolti con le tasse dei contribuenti... Dopodichè continuano a pagare bonus milionari ai loro dirigenti.... mentre quei contribuenti che hanno "contribuito" a salvarle... non arrivano a fine mese. Oppure sono in cassa integrazione. O anche senza lavoro, senza speranza, senza futuro, senza soldi.  Manifestano pubblicamente e pacificamente la loro (e nostra) indignazione perchè i politici SE NE ACCORGANO e contribuiscano con il loro dovere politico al cambiamento della situazione.

Adesso però, non sono più i veri motivi della manifestazione a preoccupare o ad occupare il tempo e la mente dei nostri politici, bensì la violenza e il come fare per evitarla. Intanto, vietiamo la prossima manifestazione della Fiom a Roma. Così non ci saranno sicuramente altre violenze.  Bella scusa.

Ma, personalmente, nessuno mi farà mai credere che le forze di polizia, carabinieri, esercito, guardia di finanza, vigili del fuoco, protezione civile, polizia municipale di stanza nella nostra capitale non siano in grado di circoscrivere, isolare e neutralizzare un gruppetto di scalmanati che stanno in coda ad un corteo.
Non erano mica in 5.000, questi "black blocks" !!!!  Nelle immagini ne ho contati a fatica una quarantina!!!
Provate a contarli anche voi dalle immagini che si vedono in tv....voglio proprio sbagliarmi. 
 
Abbiamo una testa: usiamola.
Felicità
Enzo

venerdì 7 ottobre 2011

GRAZIE STEVE

Conoscevo Steve Jobs solo di fama. Ho usato qualcuno dei suoi prodotti e non ne ho avuto nessuno. Non ho mai dubitato che fosse un genio, una di quelle persone che sanno restare uniche, che non si adeguano alla massa, che sanno pensare diversamente (dalla massa, appunto), che seguono la propria passione e la propria missione. Che non hanno paura se non hanno fatto l'università, che anche se sono figli adottivi, non importa. Che anche se vengono allontanati da ciò che hanno creato, ricominciano da zero. Steve Jobs poteva fare a meno di Apple, ma Apple non è riuscita a fare a meno di lui. Neanche noi. 
In ogni caso, ha lasciato un segno tangibile della sua presenza; qualcosa che resterà con noi per molto tempo. Le sue creazioni sono l'estensione della sua vita fisica. Quella vita di cui ha celebrato la morte come miglior invenzione della vita stessa. E la morte, lui l'ha vista da vicino, prima di vivere veramente ogni giorno come se fosse l'ultimo, fino a che l'ultimo giorno è arrivato. "Il mio lavoro è renderti felice"  è ciò che Steve Jobs ha fatto a milioni di persone. Una cosa ho capito oggi, ascoltando il suo discorso all'università di Stanford: ha vissuto come ogni essere umano dovrebbe vivere. Ed in realtà non è morto; è semplicemente entrato nella schiera degli indimenticabili. 
Voglio dedicargli queste parole - di Pablo Neruda- in aggiunta al suo messaggio "be hungry, be foolish".

Eterna gioia, Steve.

"Lentamente muore chi diventa schiavo dell’abitudine, ripetendo ogni giorno gli stessi percorsi, chi non cambia la marcia, chi non rischia e cambia colore dei vestiti, chi non parla a chi non conosce.
Muore lentamente chi evita una passione, chi preferisce il nero su bianco ed i puntini sulle "i" piuttosto che un insieme di emozioni, proprio quelle che fanno brillare gli occhi, quelle che fanno di uno sbadiglio un sorriso, quelle che fanno battere il cuore di fronte all’errore ed ai sentimenti.
Lentamente muore chi non capovolge il tavolo, chi è infelice sul lavoro, chi non rischia la certezza per l’incertezza, per inseguire un sogno, chi non si permette almeno una volta nella vita di fuggire ai consigli sensati.
Lentamente muore chi non viaggia, chi non legge, chi non ascolta musica, chi non trova grazia in se stesso.
Lentamente muore chi distrugge l’amor proprio, chi non si lascia aiutare, chi passa i giorni a lamentarsi della propria sfortuna o della pioggia incessante.
Lentamente muore chi abbandona un progetto prima di iniziarlo, chi non fa domande sugli argomenti che non conosce, chi non risponde quando gli chiedono qualcosa che conosce.
Evitiamo la morte a piccole dosi, ricordando sempre che essere vivo richiede uno sforzo di gran lunga maggiore del semplice fatto di respirare.
Soltanto l’ardente pazienza porterà al raggiungimento di una splendida felicità".