Il potere è nelle parole

Il potere è nelle parole
Mi rende felice scrivere libri. Perdippiù ...ne uccide più la penna che la spada...

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domenica 7 ottobre 2012

Don RINALDO GERUSSI: GRAZIE !

Le comunità cattoliche di Stregna e S.Leonardo "perderanno" il loro Parroco a fine mese, causa trasferimento ad altra parrocchia. Questo improvviso "trasferimento" deciso dall'alto in tempi brevissimi e senza alcuna consultazione previa, risulta piuttosto difficile da digerire. Soprattutto per il modo: un ordine dall'alto, piuttosto "autoritario" ed inderogabile, nonostante circa 600 firme raccolte in 24 ore tra i "fedeli" per chiedere una diversa soluzione. Non c'è niente da fare. Il vescovo non tornerà sui suoi passi. Punto. 
Siccome credo che si possa sempre fare qualcosa... mi sono chiesto "cosa posso fare?" Non è possibile "trattenere" don Rinaldo tra i fedeli della sua comunità. Ma, personalmente, lo posso ringraziare. Questo si può fare. Ecco il mio ringraziamento:

"Stimato don Rinaldo, Grazie! 
Io non sono un praticante ma piuttosto un lettore autonomo della Bibbia, del Vangelo, del Corano e di "Conversazioni con Dio", oltre ad altri testi di tipo più o meno religioso. Fin'ora ho conosciuto tre Parroci con la P maiuscola: Padre Mario a Lignano, alle elementari. Don Tita a Cividale, alle scuole medie. E Lei a S.Leonardo, in questi anni, da adulto. Non serve essere un praticante per riconoscere un vero Padre. Mi sento in dovere di dirle Grazie!

Grazie per tutte le messe celebrate in qualsiasi condizione.
Grazie per tutte le visite ad ogni parrocchiano malato, senza distinzioni.
Grazie per il suo tempo per un caffè ed una chiaccherata.
Grazie per la sua semplicità.
Grazie per l'onestà.
Grazie per l'esempio. Il suo comportamento non ha bisogno di parole.
Grazie per l'integrità.
Grazie per la coerenza.
Grazie per i battesimi, le comunioni, le cresime ed i matrimoni.
Grazie per le sue parole ai funerali.
Grazie per la generosità.
Grazie per il sorriso di mia figlia.
Grazie per il sorriso di tutti i nostri bambini.
Grazie per il sorriso di tutti noi.
Grazie per come sa riavvicinare le persone alla chiesa.
Grazie per aver rischiato la vita per dire una messa.
Grazie per l'organizzazione.
Grazie per la disponibilità.
Grazie per la bellezza dei suoi sermoni (porto ancora nel cuore quello sul rispetto).
Grazie perché se ci fossero più Preti con la P maiuscola, così come Lei è, questo sarebbe un mondo molto migliore.
Grazie per l'opportunità che ci ha dato di conoscerLa ed apprezzarLa nella sua semplicità e con il suo esempio.
Grazie di tutto e per tutto. 
Sono sicuro che i suoi futuri parrocchiani sono delle persone fortunate: è una fortuna poter dire: "Ho conosciuto un Parroco vero; abbiamo un Parroco fantastico nella nostra parrocchia". 
E sono altrettanto sicuro che in qualsiasi posto Lei possa andare, i risultati saranno gli stessi. Non sono d'accordo con la decisione del Vescovo, ma al suo posto avrei deciso allo stesso modo: per risolvere i problemi, bisogna rivolgersi alle persone migliori, quelle più capaci: proprio le persone come Lei.
Mi dispiace profondamente che Lei se ne vada da qui. Però non posso fare a meno di essere, nello stesso profondo modo, riconoscente alla stessa persona con cui non sono d'accordo, per avermi dato l'opportunità di conoscere un Padre vero, con la P maiuscola.

Dice il proverbio: "Per conoscere il valore di qualcosa, bisogna perderla". 
Così, adesso che noi perdiamo Lei, riusciamo forse a capire il Suo vero valore. Al di là dell'abito, la nostra comunità perde una gran Persona, un grande valore.  Non voglio essere triste perché Lei se ne va, ma preferisco trovare felicità pensando a quante altre persone Lei farà del bene, proprio come ha fatto qui, con noi.

Grazie Don Rinaldo, z Bogam.
Mandi. "

Enzo

6 commenti:

  1. ..la comunità ha subito una gran perdita!! la cosa peggiore, che si nota pure da questo post, permeato da un atteggiamento così tanto lontano dalla semplicità, integrità, onestà e coerenza che Don Rinaldo ha cercato di trasmettere alla sua comunità, è che il parroco viene portato via ad una comunità in cui vi sono ancora delle persone che non hanno ben chiari i concetti di RISPETTO, ONESTA', SEMPLICITA', UMILTA'. Don Rinaldo è una gran perdita per queste persone, è una gran perdita anche per lei. In ogni caso, io credo che Don Rinaldo non legga un blog e non abbia nemmeno piacere a vedere monopolizzato un luogo sacro con delle parole che più che un ringraziamento ad un parroco sembrano una lode personale e una pubblicizzazione di un blog. La chiesa è luogo di Dio, nessuno può permettersi di entrare a metà messa con una cartellina in mano e salire su un altare senza segno della croce, manifestando pubblicamente il proprio orientamento religioso non prettamente cattolico, per fare una gesto che, sebbene con le migliori intenzioni, risulta essere fortemente antirispettoso. Io credo che Don Rinaldo apprezzerebbe molto di più vedere che i suoi sermoni e le sue chiacchierate dietro ad un caffè siano serviti a qualcosa: il modo migliore che Lei ha di renderlo felice (non che io voglia insegnarle il suo lavoro) è quello di mettere in pratica quello che il parroco ha cercato di dirle in tutti questi anni! Ci sono casi in cui le parole non servono. Questo è uno di quei casi.

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    1. Questa risposta da troll (individuo che si diverte a creare scompiglio sulla rete per essere precisi e non interpretare diversamente)è totalmente inutile, un blog serve per condividere opinioni e non per litigare su banalità simili... Insomma davvero crede che questo discorso sia servito a "pubblicizzare" il blog? Chi era presente al discorso? Si e no 4-5 signori/e anziani (dubito che sappiano cosa sia un blog) E poi dubito che un "Dio" buono,giusto e misericordioso si offenda se uno dei suoi figli tiene un discorso per ringraziare uno dei suoi emissari nella sua chiesa. Ultima cosa, controllare l'italiano per carità e soprattutto meno arroganza e bigottismo nelle risposte, perché chi risponde così è solo per due motivi: Conosce Enzo Stulin e le sta antipatico quindi infierisce attaccandolo sul personale 8il suo blog); è un troll che non ha niente da fare che tirar su "casino" come direbbe un vero Furlan :)
      Cordialmente;
      Aquila_Nera

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  2. Caro "anonimo", grazie per il commento. Per dovere di cronaca, non sono salito né all'altare, né a metà messa. "La messa è finita, andate in pace"... E se ci sono salito (al leggìo), è stato (anche) perché qualcuno me l'ha chiesto. Ma forse non sei rimasto in chiesa abbastanza a lungo per sentirlo.
    Oggi ho trovato due frasi che reputo adatte per questo tuo commento:
    "Giudicare una persona non definisce la persona giudicata. Definisce chi sei tu". (Oiesamamada)
    "E' una cosa triste non avere amici, ma è più triste non avere nemici. Perché per chi non avesse nemici, è segno che non abbia; né talento che faccia ombra; né beni che gli si bramino; né carattere che impressioni; né un coraggio temuto; né onore di cui si mormori; né nessuna cosa buona che gli si invidi." (Josè Martì, 1853_1895)

    E' curioso scoprire che mentre delle persone ti consigliano e ti chiedono di "far conoscere" la risposta alla domanda "cosa posso fare io?" , altre si offendano perché lo fai.
    Ognuno può ringraziare Don Rinaldo a modo suo. Anche tu puoi.
    Puoi anche umilmente e rispettosamente firmarti.


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  3. Non consco Enzo Stulin e non interferisco attaccandolo sul personale. Non intendo giudicare una persona sulla base di un unico episodio, quindi non giuidico lei come persona, ma giudico lei in quel singolo momento di abberrazione pura. Ed è con rammarico che rinuncio a questo tenero appellativo che questa società stigmatizzante mi appioppa: non sono un troll, non mi diverto a creare scompiglio nè nel mondo virtuALE nè in quelo reale. Volevo solo esprimere la mia opinione e di questa son responsabile e non dell'interpretazione, che chi la considera un attacco personale, le da. Mi scuso per gli errori di sintassi, la prossima volta mi esprimerò utilizzando le regole dell'Accademia della Crusca, forse il mio messaggio risulterà più chiaro, libero dall'interpretazione dei maliziosi che credono la gente viva solo per "rompere i cojoni agli altri" (come credo direbbe un vero Furlan). Mi scuso, pur avendo ascoltato il suo discorso dall'inizio alla fine, mi è sfuggito che le era stato chiesto. Questo rende un pò fuori luogo il mio commento. In ongi caso, continuo a credere che lei non sia il rappresentante della comunità (nè di quella frequentante la messa, nè di quella iscritta all'anagrafe) quindi credo sia molto più apprezzabile un ringraziamento umile e semplice fatto di persona piuttosto che un discorso di fronte ad una platea, con della teatralità che si è limitata a togliere spessore alle sue parole. Su due cose le do ragione: non avevo nulla da fare quando inciampando in questo blog ho lasciato la mia opinione e pensare che lo scopo fosse pubblicizzare un blog è stata un'idea assurda. In ogni caso, continuerò a credere che lo scopo sia del puro esibizionismo fine a se stesso. Non so chi sia J.Martì, ma vedo essere vissuto nell'800. Penso che 200 anni di storia ed evoluzione della società dovrebbero aver portato un uomo di cultura come lei, a considerare gli amici e non i nemici e l'invidia, come una conferma di chi è, del suo talento, dei suoi beni, del suo carattere, del suo coraggio e del suo onore. Io ad esempio, non la considero un nemico: io non ho nemici, quindi per piacere non mi usi per aumentare il suo Ego. Volendo, per circondarmi di nemici, potrei accogliere ogni proposta di inamicizia da parte di chi mi invidia, brama le mie cose, ha paura del mio coraggio. Tuttavia preferisco aprire la porta di casa mia a queste persone, condividere con loro ciò che di mio bramano e ciò che mi invidiano: diventerebbero coloro che mormorano del mio onore. Non mi firmo, non per mancanza di rispetto o umiltà, ma perchè lei del mio nome non se ne fa nulla, come entrambi non ce ne facciamo nulla dello psudonimo Aquila_nera, che per quanto mi riguarda potrebbe essere lei stesso Enzo Stulin (che idea assurda pure questa).
    Non molto tempo fa ho letto un articolo di etica il cui succo era: in democrazia, non conta tanto che ciò che dici sia vero, ma quanto tu sia abile a convicere gli altri che lo sia. Ma il fatto che tu ci riesca non significa che ciò che dici sia vero. Ergo possiamo girare e rigirare questa frittata all'infinito: sconto tra Titani. Prima o poi però qualcuno dovrebbe mangiarsela. Dal momento che questa conversazione è diventata arida e pertanto noiosa, alzo bandiera bianca e le auguro buon appetito (per la frittata): avrei con piacere continuato se mi fossi trovata a parlare con Enzo Stulin piuttosto che con Oiesamamada e J.Martì.
    Le auguro buona fortuna per i libri: è sempre bello vedere che in Italia c'è chi cerca di impedire che la cultura scompaia.
    Saluti

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  4. Cara anonima, grazie per il commento. Potremmo conoscerci: abito a 200 mt dalla chiesa. Non sono "Aquila Nera": non ho paura di espormi.
    I miei contatti sono pubblicati sul blog, alla faccia della cosiddetta "privacy".
    I commenti sono liberi. Appaiono tutti. E' incentivante l'augurio per i libri, così come lo è la critica. Josè Martì è un eroe nazionale cubano.
    Rivoluzionario, politico, scrittore. E' degno di rispetto il dire "forse il mio commento era fuori luogo". Ma perchè? Un commento è un commento.
    Non mi ritengo "uomo di cultura" nel senso che siamo tutti "uomini (e donne) di cultura". Un contadino ha una cultura "della natura" e
    un medico ha una cultura "dell'anatomia, delle malattie e della salute", per spiegare cosa intendo dire. Personalmente cerco di
    far conoscere quello che penso, cioè "Hai una testa: usala". Tutto qui. E' questa la
    mia "cultura". Come vedi, quando qualcuno "risponde" ai tuoi commenti... ti viene spontaneo rispondere a tua volta.
    Non ho frittate da "mangiare". Scrivo anche, in ogni singolo libro
    "Quanto scritto fin qui è solo la mia opinione. Non è mai abbastanza ripetere che tutto quello che hai letto potrebbe essere sbagliato.
    Potrebbe perfino essere tutto il contrario! Assicuratene di persona."
    Io rappresento 1/1200 (circa) dell'anagrafe di S.Leonardo, da quando son nato. A messa vado quando ho voglia. Non mi interessa
    rappresentare nessuno. Però "sono parte" dell'anagrafe (ogni giorno) ed anche "della messa" (quando ci vado). Non serve andare a messa
    se leggi (anche il Vangelo o la Bibbia) per conto tuo, è questa la mia opinione. Il mio ego? La mia famiglia.
    Non sono a mio agio nel parlare in pubblico, però a volte lo faccio (beh, 10-15 persone in chiesa non sono poi quel gran pubblico, no?)
    anche se mi trema la voce. E penso che sia stato un buon suggerimento quello di far sapere ai miei compaesani che "lamentarsi non
    serve" ma si può "dire grazie a don Rinaldo". Ho detto che, tra gli altri, "qualcuno che è più bravo nel bosco o con gli attrezzi" mi ha
    chiesto (considerandomi "bravo con le parole") di far sapere quello che ho scritto sul blog. Non è detto che farlo sia facile o piacevole.
    Bisogna provare per capire.
    Così mi sono esposto, per me e per altri, a critiche e commenti. Tutto benvenuto, vero e falso, giusto e sbagliato, critiche e
    apprezzamenti. Sì, dei nomi non ce ne facciamo nulla, ma delle persone sì. Amici, nemici, aberrazioni, etica, religione, politica...
    sono tutte "definizioni". La realtà è che quando scrivi, se qualcuno "risponde", significa che hai "toccato" una persona in qualche
    modo. Questo non fa di quella persona nè un amico nè un nemico, ma fa di te qualcuno in cui altri vedono "qualcosa". Punto.
    Josè Martì era un uomo di 200 anni fa. Cosa è cambiato oggi? Niente. Gli uomini sono sempre uomini. Sono uomini anche quelli che
    pensano e/o dicono -oggi- "dai nemici mi guardi Iddio, che dagli amici mi guardo io". E' una definizione opposta a quella di Martì. Punto.
    "Non ho nemici" è un modo di dire, niente di più. Così come "ho tanti amici".
    La differenza sta nel sapere che "amico" è colui che ti ama e che ami a tua volta. Ma questo lo sanno in pochi, perchè pochi -oggi-
    cercano di capire il significato delle parole. Ma questa è un'altra storia. Ci ho (già) fatto un libro un libro intero al proposito.
    Anche "democrazia" (demo= popolo, crazia=potere, dal greco) è una "bugia" al giorno d'oggi. Personalmente, non mi interessa
    convincere nessuno: cerco solo di far usare la propria testa al maggior numero di persone possibile. Poi, ognuno è libero di decidere.
    Cara anonima, fra la chiesa di Cravero e casa mia ci sono 200 metri... scegli tu. Grazie di nuovo per il commento.
    Enzo

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  5. Sono d'accordo con quanto espresso da Enzo e da quanto da lui "postato" sul suo blog. Non ha bisogno di essere difeso perchè è bravo a farlo da solo, ma usare un blog per attacchi personali, restando anonimo/a è piuttosto triste. Rinaldo ha dimostrato di essere "al passo coi tempi", risponde alle mail e probabilmente legge anche i blog. Ha saputo farsi apprezzare per essere una persona a disposizione di tutti, non solo di quelli che vanno o si fanno vedere in chiesa... Forse anche per questo ha dovuto ingoiare il rospo amaro di doversi trasferire dopo aver conosciuto ed amato la realtà Valligiana.

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