Il potere è nelle parole

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Mi rende felice scrivere libri. Perdippiù ...ne uccide più la penna che la spada...

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giovedì 30 maggio 2013

Cibo e... schiavitù

 
E' di questi giorni una nuova proposta di legge della Commissione Europea che  renderebbe illegale “coltivare, riprodurre o commerciare” i semi di ortaggi che non sono stati “analizzati, approvati e accettati” da una nuova agenzia (...un'aggiunta burocratica alla già molto snella burocrazia...) europea, denominata “Agenzia delle Varietà Vegetali europee”. Il titolo della legge è “Plant Reproductive Material Law” e tenta di gestire la regolamentazione di piante e semi. 
Ma come si fa ad immaginare una cosa del genere? Il bisogno/diritto all’alimentazione e la libertà da ogni vincolo sulla possibilità di autoprodursi il cibo sono sacrosante, non possono essere affidate a terzi: se voglio piantare un pomodoro non devo render conto a nessuno. O no? I privati cittadini hanno esigenze diverse dalle multinazionali e per i piccoli coltivatori pagare una tassa per approvare le sementi può diventare un ostacolo (leggasi schiavitù)... Anche se questa legge verrebbe inizialmente indirizzata solo ai contadini commerciali infatti, si sta stabilendo comunque un precedente.
L’abitudine di conservare i semi di un raccolto per la successiva semina – pietra miliare di buon senso – diventerebbe fuorilegge per i piccoli produttori ed i privati, ed avvantaggerebbe i grandi monopoli a scapito delle piccole produzioni e degli orti privati (puoi leggere il capitolo 11 'Buon senso' del mio libro "L'albero dei soldi"). L'agricoltura in genere, deve poter mantenere vive le varietà vegetali con uno scambio libero dei semi, bisogno e diritto basico del sostentamento dell'individuo, senza lasciare alcuna possibilità a chiunque di monopolizzarli e/o gestirli. Nelle 'mie' Valli del Natisone stanno scomparendo -temo irrimediabilmente- alcune varietà di mele e castagne autoctone -di coltivazione ultrasecolare- che per causa dell'incuria dell'uomo e dell'inquinamento atmosferico-parassitario non si riesce più a far riprodurre. Alla morte delle ultime piante produttrici, moriranno anche i loro frutti. Per sempre. 
Tanto per ricordarci che non solo le specie animali si estinguono....

Felicità
Enzo

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