Il potere è nelle parole

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Mi rende felice scrivere libri. Perdippiù ...ne uccide più la penna che la spada...

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martedì 7 novembre 2017

Migranti ed emigranti

Mentre tutti parlano della Sicilia per le recenti elezioni, prendo spunto da questa regione per la faccenda 'immigrati'. Il mese scorso mi hanno colpito le notizie sugli 'immigrati' .... italiani, però. .... I nostri espatriati. Più che altro mi hanno colpito i numeri che ho sentito/visto e dato che oggi sono stati pubblicati i dati 'ufficiali' sull'immigrazione verso l'Italia (http://www.interno.gov.it/it/sala-stampa/dati-e-statistiche/sbarchi-e-accoglienza-dei-migranti-tutti-i-dati), vorrei rendervi partecipi di qualche piccola considerazione numerica. Comincio dagli italiani che se ne sono andati:
107.000 nel 2015; 
124.000 nel 2016. Un 16% in più, circa.

Per me, che amo cercare un riferimento concreto con il mondo reale, significa che 'Udine si è svuotata' completamente (nel 2015). Trieste 'si è svuotata per metà' (nel 2016).
Mi colpisce anche il dato sull'incremento degli espatrii: 
tra il 2008 e il 2014 un 50% in più di espatriati (tutte le età comprese).
Oltre il 60% di aumento tra i 15-29 anni e... 
oltre l'80% di aumento tra i 40-49 anni !
Eh no, non sono i pensionati che se ne vanno (come vorrebbe farci credere Boeri, presidente Inps), ma la parte più attiva ed istruita della popolazione.

Per contro, (solo dati del 2016) sono arrivati in italia 181.000 stranieri; il che significa che il bilancio demografico è positivo per 57.000 abitanti in più (181.000-124.000). Dall'Africa e dal Bangladesh. 
Niente Siriani nelle statistiche, non appaiono se non (forse) dove c'è l'asterisco.
Lascio ad ognuno le proprie considerazioni e mi limito a far notare il divario di istruzione tra chi se ne va e chi arriva. 
Se abbiamo speso solo 100.000 euro pro-capite per l'istruzione (ultra decennale) di chi se ne va... nel 2016 sono usciti dall'Italia 12.400.000.000 € di investimenti a lungo termine.
E se supponiamo che ogni emigrato italiano produrrà un reddito pro-capite di 20.000 €/anno (altrove), nei prossimi anni ci mancheranno 2.480.000.000 €/anno di Pil (come minimo) (124.000 x 20.000).

Senza contare che dovremo ri-spendere altrettanto per l'istruzione e 'l'inserimento' degli immigrati. Ma al di là delle considerazioni economiche, la conseguenza maggiore è data dal cambiamento della nostra società nel suo insieme: avremo sì maggior ricchezza culturale, ma sicuramente unita ad un grado di istruzione ancora più basso di quello attuale, di per sè tra i peggiori d'Europa...



Felicità
enzo

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