Il potere è nelle parole

Il potere è nelle parole
Mi rende felice scrivere libri. Perdippiù ...ne uccide più la penna che la spada...

Cerca nel blog

mercoledì 24 settembre 2014

Potpourri da 1 milione di euro !



Ecco un pot-pourri che vale molto più di quanto indicato nel titolo. Pot-pourri perchè sembrerà 'slegato' nei discorsi. Ma il filo conduttore c'è. Ed è sempre quello: il peggiore dei mali è l'ignoranza. Scrivo per quello, per diminuire il numero di persone ignoranti e per diffondere le informazioni 'importanti'. Da notare, in questo post (come forse si nota anche in altri...) le date, i nomi, le cifre (numeri). Premesso questo, andiamo avanti. Ancora all'ordine del giorno è l'art. 18 (che non so cos'è... ma non mi importa: non è il mio caso). Il bello sull'art. 18 è il mare di parole che lo circonda sui media. Tra i commenti al recente articolo apparso sul blog di Grillo, mi è piaciuto questo (qui di seguito). Mi è piaciuto perchè ci sono NOMI, DATE, CIFRE : "Il 15 maggio 1991 il ministro degli Esteri Gianni De Michelis rese noto che, secondo il rapporto messo a punto dalla società Business International (società del gruppo dell'Economist, fra i più autorevoli periodici finanziari ed economici del mondo) e inviato da De Michelis anche al presidente del Consiglio Giulio Andreotti, l'Italia era diventata la quarta potenza industriale del mondo, davanti alla Francia e alla Gran Bretagna. Secondo questo rapporto nel'90 l'Italia era diventata la quarta nazione più industrializzata del mondo dopo Stati Uniti, Giappone e Germania. Eppure, allora, era interamente vigente la legge 300 del 20 Maggio 1970 (statuto dei lavoratori)e in pieno vigore fin dall' approvazione della legge medesima, anche il famigerato articolo 18 che, in quel momento, valeva per gran parte dei lavoratori non essendo ancora esistenti tutte le leggi successive che hanno precarizzato il mondo del lavoro. Come possono dichiarare oggi che l' abolizione dell' articolo 18 è indispensabile per la crescita dell'economia quando la nostra storia dice l' esatto contrario?"

Ecco, invece, cosa mi scrive un amico-investitore, proprio oggi, con titolo "I problemi dell'italia: 80 euro al mese e licenziare liberamente" .... "in italia ci sono 6 milioni di dipendenti privati a tempo indeterminato sotto articolo 18. (Supponendo) il 10% da licenziare liberamente perchè cari o rompicoglioni? = 600 mila persone. Quindi potendo licenziare liberamente 600 mila persone (L'1% della popolazione) che andranno poi sotto ammortizzatori sociali (in carico allo Stato, mentre prima erano un problema delle aziende) il Paese RIPARTE????????"
(Nota: Le parti in rosso sono state evidenziate dal sottoscritto)

Opinione personale: il vero problema della Nazione non sta nell'art. 18, in mille giorni, nel 'nuovo che avanza', in 80 euro in busta. Tutte cazzate. Proviamo a farci qualche domanda...
- Ma se in Italia abbiamo degli stipendi da fame (giusto?), come mai le nostre aziende "non sono competitive"? La logica dice che se un operaio tedesco prende 2500 euro ed uno italiano ne prende 1500... i prodotti italiani sono "più competitivi". 
- O forse è una balla che nel 1990 siamo arrivati ad essere il 4° Paese più industrializzato al mondo?
- I cittadini e gli imprenditori italiani, nel giro di 20-25 anni si sono rincoglioniti?
Mmm.. Il problema della competitività, non sta nella "forza lavoro" o nella "forza imprenditoriale", o ancora, come qualcuno sostiene, nella "mancanza di cervelli". Sta nel sistema!

Per spiegarmi meglio, ecco cosa ho trovato in rete in 10 minuti di ricerca. Non trovo le date esatte, ma quanto sotto data da aprile 2011 a settembre 2013 circa, con margine di errore ... non lo so ! E' solo per dare un'idea !

"L'incarico alla Consulta "vale" infatti la bellezza di 403.840 euro (lordi) all'anno, pari a 33.583 euro mensili. Ai quali Amato affianca una pensione da 22mila euro e un vitalizio da 9mila euro al mese. Per un totale di 64mila euro al mese (lordi, per carità). Il nuovo incarico, poi, porta con sè anche 3 assistenti, 3 segretarie, telefonino, computer e auto blu."

"... Sanguisughe, il  libro di Mario Giordano è un viaggio negli scandali delle pensioni italiane che comprende i grandi nomi della politica, dell’economia e dello spettacolo. Ecco alcuni nomi eccellenti con pensioni lorde mensili e stipendi accumulati:
Giuliano AMATO 22.048 (INPDAP) + 9.363 (Parlamento) = 31.411
Lamberto DINI 18.000 (Bankitalia)+ 7.000 (INPS) + 19.053 (Parlamentare) = 44.053
Carlo Azelio CIAMPI 30.000,00 (Bankitalia) + 4.000 (INPS) + 19.053 (Parlamentare) = 53.053
Giulio (fu) ANDREOTTI 5.823 (INPDAP) + 5.086 (INPGI) + 19.053 (Parlamentare) = 29.962
Romano PRODI 4.246 (INPDAP) + 4.725 (Parlamento) + 5.283 (Parlamento Europeo) = 14.254
 
E ancora 1 pensione e uno stipendio senza limiti di cumulo:
Renato Brunetta 4.352 (INPDAP) + 19.053 (parlamentare) = 23.405
Rocco Buttiglione 5.498 (INPDAP) + 19.053 (Parlamentare) = 24.551

E giusto per capirci tra i manager d'oro amici dei politici:
Mario Draghi 14.843 (INPDAP) + 37.500 (Bankitalia) = 52.343 "


Mi sono reso conto di avere il dono di tradurre i numeri in parole e le parole in numeri, e quanto qui sopra non è questionabile, neanche se introduciamo il parametro/dubbio tra "lordo" o "netto". I numeri non mentono... E forse non sarò più tanto 'speciale' nel trasformare parole e numeri, nel senso che chiunque può farlo. Se poi facciamo come Napoleone, per cui uno schizzo vale più di mille parole... in rete c'è anche questo:








 A parte che il nome corretto (nelle tabelle qui sopra e nell'articolo trovato in rete, n.d.a.) è "Azeglio" e non 'Azelio', possiamo credere che il problema più urgente da risolvere sia l'art. 18 ????

Ci siamo mai chiesti quanto bisogna PRODURRE per avere un MARGINE DI GUADAGNO di 10, 15, 30, 50 mila euro al mese ? 
Risposta:
supponendo un margine di guadagno (lordo) del 40% (già molto alto!), per ottenere

- 10.000 euro di guadagno, bisogna produrre 'qualcosa' che valga  25.000 euro.
- 15.000 euro di guadagno, bisogna produrre 'qualcosa' che valga  37.500 euro.
- 30.000 euro di guadagno, bisogna produrre 'qualcosa' che valga  75.000 euro.
- 50.000 euro di guadagno, bisogna produrre 'qualcosa' che valga 125.000 euro.

Ora, un'azienda che fattura 125.000 x 12 = 1.500.000 euro/anno e che abbia un margine di guadagno NETTO (non lordo!) del 40% = 600.000 euro/anno NON BASTA A PAGARE IL REDDITO (lordo, circa) DI GIULIANO AMATO (circa 64.000 euro al mese = 768.000 euro/anno).

Che dimensioni deve avere una tale azienda???? E che tipo di azienda dev'essere? Agricola? Meccanica? Tessile? Informatica? Con quanti dipendenti?

.... mmmm...
 
(segue parte 2... al più presto. Intanto, pensateci su... e ricordate che probabilmente mi sbaglio).
Felicità
Enzo                                                






Nessun commento:

Posta un commento