Abbiamo la memoria corta. Adesso siamo in periodo di vacanze e così ci dimentichiamo delle cose importanti. Ho scritto poco negli ultimi 4 mesi, per scelta. Mi sono "autocontrollato" per scoprire cosa succede ed i risultati sono piuttosto soddisfacenti. Ho controllato la memoria, le abitudini, le cose importanti, la famiglia, la salute... solo per dare un'idea.
Tra tutte le "cose" autocontrollate in questi mesi, credo che questa sia la più importante: gli aiuti ai terremotati dell'Emilia Romagna. La solidarietà è la base di qualsiasi comunità, dalla famiglia fino ad una Nazione, per arrivare al pianeta intero. Il vero dramma, non è il terremoto in sè. Non lo sono neanche i morti o i feriti, per quanto oscena possa sembrare questa affermazione ai più.
Il vero dramma è di coloro che restano nella condizione -disperata- di aver perso tutto e dover ricominciare. La solidarietà è la soluzione più immediata e concreta... pensiamo. Invece anche la solidarietà è un dramma, per chi cerca di aiutare.
Ma abbiamo la memoria corta (per i terremotati) e scarsità di informazioni di qualità per la solidarietà.
Oggi, a poco più di due mesi di distanza, vorrei ricordare a tutti che i terremotati sono ancora lì. ...E poi... vorrei aprire gli occhi a tutti a proposito della solidarietà. Non è con un SMS che si aiutano i terremotati. Ecco la verità...
Da Yahoo! Notizie – ven 1 giu 2012 Aiuti per il terremoto: i mezzi migliori e più efficaci Scritto da Gabriele C.
"Come aiutare i terremotati? ........ La naturale preoccupazione e partecipazione al dramma del resto del paese ha dato il via alla consueta gara di solidarietà. In tanti vogliono aiutare e mettersi a disposizione delle vittime, ma come farlo? Il metodo "classico", quello meno impegnativo e più pratico per tutti è rappresentato dal classico "SMS solidale". Basta inviare un messaggino al 45500 (oppure chiamare lo stesso numero da una linea fissa, non esclusivamente Telecom) per farsi addebitare 2 euro che finiranno in un fondo costituito ad hoc dalla Protezione Civile e dalla regione Emilia Romagna.
La domanda che in molti si pongono è: dove finiscono questi soldi? La risposta potrebbe non piacere a molte persone che hanno deciso di donare. In realtà, ad essere precisi, è impossibile conoscere la destinazione d'uso di quei soldi. Si può fare riferimento al caso più recente, quello del terremoto che colpì L'Aquila nel 2009. In quel caso vennero raccolti 5 milioni di euro, una cifra impressionante che dà l'idea di quanti italiani rimasero colpiti dal devastante sisma che ha distrutto la città abruzzese.
Come sono stati impiegati? La sorpresa è che per quanto chi dona immagina di fornire un aiuto immediato (l'idea è connaturata alla "modalità" di donazione, immediata) la realtà dei fatti è un'altra. Il denaro raccolto nel 2009 è stato affidato dalla Protezione Civile ad Etimos, un consorzio finanziario internazionale che si occupa di microcredito in molte realtà in giro per il mondo. Per farci cosa? Concedere prestiti a "tassi agevolati" a persone ed imprese coinvolte nel sisma.
Nessun "regalo", quello che la gran parte dei donatori avrebbe immaginato, e per quanto siano "a condizioni vantaggiosissime" si tratta per sempre di un prestito da rimborsare. Fra l'altro dei 5 milioni di raccolti 470 mila euro sono stati utilizzati "per oneri riferibili alla gestione del progetto", costi che (giurano i responsabili) sono "largamente insufficienti". Si tratta ovviamente di un'iniziativa meritoria e gestita con la massima trasparenza, ma è certamente da sottolineare che quando gli italiani inviavano SMS subito dopo il 6 aprile mai avrebbero immaginato che i loro soldi sarebbero stati utilizzati (soltanto nel 2011) come fondi per concedere prestiti. Succederà lo stesso con gli SMS inviati al 45500 in questi giorni? Impossibile saperlo. Anche senza pensare male bisogna dunque chiarire un punto: i soldi donati via SMS non forniscono un aiuto immediato alle popolazioni e ci sono altri modi per rendersi utili fornendo assistenza ai terremotati.
Sia chiaro: meglio donare che non donare, soprattutto perché la gestione del denaro afferisce sempre alla Protezione Civile, ma i termini vanno (in realtà "andrebbero") chiariti. .... "
Questo articolo dice che è meglio donare che non donare... E sono d'accordo. Ma non così. Non voglio "donare" perchè qualcuno usi i miei soldi (donati, regalati) per concedere prestiti. Voglio fare un dono a chi ne ha bisogno. Adesso. Subito.
Si, ma come fare? Semplice! Chiamami! Possiamo raccogliere dei soldi (anche altre cose, non solo soldi...) e PORTARLI PERSONALMENTE A DELLE PERSONE. PERSONE CHE HANNO BISOGNO DI AIUTO. NON DI PRESTITI.
Basta mettersi d'accordo, conoscersi, E FARE. Fare un elenco dei donanti (con nome e nr di telefono), delle cifre donate e del totale raccolto. Fare un resoconto sulla fine di quanto raccolto: andrà a una famiglia? Un ragazzo? Un orfano? Non importa a chi. Ciò che importa è che questo "chi" ne ha bisogno. Adesso. Sul serio.
Si può fare. Lo voglio fare. Basta poco per farlo. Ti basta chiamare. Il mio contatto è sul blog.
Voglio che il mio telefono non smetta di suonare. Voglio aiutare sul serio, non mandare un SMS che disperde soldi, tempo, solidarietà... Un dono è un dono... non deve diventare prestito. E bisogna sapere chi lo fa ed anche chi lo riceve!
Chiama. Non ti costa niente. Basta vincere un po' di pigrizia e diffondere l'appello...
Felicità
Enzo