Il potere è nelle parole

Il potere è nelle parole
Mi rende felice scrivere libri. Perdippiù ...ne uccide più la penna che la spada...

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giovedì 5 marzo 2015

Quale sanità?

Ci vuole un po' di tempo per riprendersi da alcune notizie. E quel che è successo poco lontano da casa mia pochi giorni orsono mi ha fatto venire in mente parecchi flash. Il primo è che il mio attuale sindaco lavora proprio all'ospedale di Cividale. Poi mi sono ricordato di un 'incontro' della Serracchiani proprio a Cividale, proprio a proposito dell'Ospedale, pochi mesi fa. Sul volantino c'era scritto: "Si invita la popolazione a partecipare". Ma arrivato sul posto... non si poteva entrare in sala... senza invito. La popolazone poteva 'partecipare' solo guardando e ascoltando la Serracchiani (romana, ma presidente della regione Fvg, sposata a Udine, PD) dagli schermi posti all'esterno. Dire qualcosa? Impensabile. Tante belle parole e un sacco di frottole retoriche. A Cividale si sono spesi milioni per padiglioni nuovi di zecca ma è praticamente un miracolo essere ricoverati in caso di necessità.
Montagne di soldi buttati al vento. Io sono nato lì, ma oggi la pediatria non esiste più: a Cividale non si nasce più . 
Un paio d'anni fa mi sono tagliato con una smerigliatrice... 
chiamo il 118, spiego il problema... spiego che sono già in auto (accompagnato da un parente) e voglio sapere se dirigermi al pronto soccorso di Cividale o di Udine: ho bisogno di suturare la ferita. 'Venga a Cividale' mi dicono. Arrivo e... mi rifanno le stesse domande a cui ho già risposto mentre ero in auto. Mi spennellano un po' di tintura di iodio, mi caricano in ambulanza (autista + 2 volontari) e mi portano -dopo una mezz'ora- al pronto soccorso di Udine. Ci potevo andare da solo e sarei arrivato mezz'ora prima. Che fare a Cividale se nessuno ti può ricucire un semplice taglio?? Ma che razza di pronto soccorso è?
Parecchi anni prima...
d'inverno, con temperature polari e nevischio, a mia figlia continua a salire la febbre, 38°, 39°, 40° ... 40,5°... ha le convulsioni ed è incosciente. Chiamo il 118 e chiedo un'ambulanza urgentemente. Non c'è nessuna ambulanza disponibile!! Avvolgo la figlia in una coperta, saliamo in auto e la porto alla pediatria di Palmanova. Mentre guido, mia moglie avvisa per telefono che stiamo arrivando. All'arrivo, il lettino era
pronto, il pediatra era lì e dopo 10 minuti mia figlia ha ripreso coscienza. Dopo 5 ore in osservazione ci
tranquillizzano e torniamo tutti a casa.
Oggi, a distanza di 7-8 anni... a Cividale l'ambulanza non c'è, di nuovo !  Chissà, forse Erik sarebbe morto lo stesso. O forse no. Sappiamo solo che l'ambulanza non era disponibile e che Erik è morto.
So solo una cosa: 'tagliare' la sanità significa 'tagliare' la vita dei cittadini. Ed è quello che sta succedendo, dalla Sicilia fino alla Val d'Aosta, senza eccezioni. 
Per fortuna che "la cosa più importante è la salute".

Ciao Erik, riposa in pace.

Enzo

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