Ieri, Papa Francesco ha parlato della 'dea tangente'. Alcuni giornali hanno titolato addirittura "Anatema di papa Francesco contro la dea tangente"... Mi chiedo quanti abbiano capito qualcosa degli articoli dei vari quotidiani e delle parole stesse del papa. Premetto: se sei fortemente cristiano/a, forse non conviene leggere questo post, a meno che tu non sia dotato/a di spirito critico e tu abbia letto la Bibbia (Deuteronomio, antico testamento; e Lettera ai Galati e Lettera ai Romani, di san Paolo, Nuovo testamento) ed il Vangelo secondo Luca (16, 1-13). Cominciamo dal significato: 'Anatema', nel linguaggio odierno (cioè 2013), si interpreta come 'maledizione'. Ma è un termine caduto in disuso nella Chiesa Cattolica da almeno 60 anni. Veniva usato come sinonimo di 'eresia'.
In realtà, il significato viene dall'ebraico 'herem', che è stato variamente interpretato sia in greco che in latino prima di arrivare a noi. Originalmente aveva significato di 'offerta di ringraziamento' oppure di 'sacrificio di espiazione' verso una divinità pagana. Anathema, dal greco ana (sopra) + titemi (posare) letteralmente significa 'sospeso'. E le offerte alle divinità venivano "posate in sospensione" tra due colonne dei templi.
Possiamo interpretare i titoli dei giornali come "Papa Francesco lancia la maledizione della Chiesa Cattolica contro le tangenti".
E tutto questo po' po' di spiegazione solo per una parola in disuso !!!
Il resto dell'omelia del Papa, richiede di conoscenze ancora più complesse che si possono ottenere solo leggendo Bibbia e Vangelo (cosa che pochi cosiddetti 'cristiani' fanno).
Papa Francesco fa riferimento a due parabole in particolare: quella del ricco Epulone e quella Dell'amministratore disonesto e scaltro. E' bene leggerle per farsi un'idea propria. Io mi limito ad esporre le mie personalissime e provocatorie considerazioni.
Il papa ha detto: "Forse oggi ci farà bene pregare per tanti bambini e ragazzi che ricevono dai loro genitori pane sporco: anche questi sono affamati, sono affamati di dignità! Pregare perché il Signore cambi il cuore di questi devoti della dea tangente e se ne accorgano che la dignità viene dal lavoro degno ... e non da queste strade più facili che alla fine ti tolgono tutto".
Purtroppo, la realtà quotidiana vera è che il "pane sporco" è quello che i genitori disoccupati e senza reddito, magari immigrati, raccolgono nei cassonetti dell'immondizia, -dove il pane viene gettato dai supermercati Epuloni (leggi il post 'Il pane? Va gettato nell'immondizia!')- per poter dare da mangiare qualcosa ai figli.
Quello è pane 'vero', non figurativo. 'Sporco' davvero perchè viene dai cassonetti, non dal forno o da un espositore del panificio.
I figli ed i genitori di tangentopoli mangiano pane pulito, regolarmente acquistato. E nemmeno il denaro è 'sporco'. Il denaro è astratto, non ha colore nè odore nè peccato nè merito: è un banale mezzo di scambio. La 'dea tangente' nutre gli Epuloni moderni. E (la dea tangente) non è nemmeno una droga. Si tratta semplicemente del 'Sistema Italia'. Il sistema è fatto e funziona così. L'Italia funziona così.
Possiamo biasimare chi, per lavorare, paga una tangente? Chiediamo a un disoccupato se pagherebbe 5.000 euro per 'ottenere un lavoro' ! Cosa crediamo farebbe? Io dico che li pagherebbe subito. Anzi, farebbe anche un mutuo, se necessario, per pagarli!
In realtà, non è la bustarella che causa la corruzione. La bustarella è una semplice conseguenza. Bustarelle e corruzione sono la conseguenza di una giustizia latente e di leggi colabrodo che favoriscono l'illegalità invece di rafforzare la giustizia sociale e l'etica comune. Il corruttore prolifera perchè non c'è nessuno che lo condanni. Nei Paesi civili, i corruttori ed i corrotti vanno in prigione. I ministri hanno un'etica da rispettare e si dimettono (vero Cancellieri?). La giustizia è veloce ed efficiente (Svizzera, Austria, Germania, Francia...). In Italia no. In Italia ci sono le immunità e l'indulto.
Per usare le parole di un quotidiano: '... La corruzione, denuncia il Pontefice, «toglie dignità. E questo è un peccato grave»... '
No, la corruzione non è un peccato. La corruzione è un reato. Ma la legge come lo 'punisce' questo reato? Dipende... da quanti soldi e quanti avvocati hai. Da quanti amici hai in parlamento... e da quanto è tuo amico il ministro della giustizia Cancellieri!
Tra il "Preghiamo per loro!", esortato dal Papa e la realtà, c'è un abisso ... laico-religioso. "Mettiamoli in carcere. Così la giustizia farà vedere il suo volto ed il potenziale corrotto si guarderà bene dal farsi corrompere" avrebbe dovuto dire.
Magari avrebbe potuto citare il Deuteronomio per spiegarlo: "...quando il Signore tuo Dio le avrà messe in tuo potere e tu le avrai sconfitte (le Nazioni ostili), tu le voterai allo sterminio; non farai con esse alleanza né farai loro grazia".
E' scritto nella Bibbia.
Quando si è in una posizione di potere, non si fanno alleanze nè grazie. Si incarcera. Punto. Per giustizia verso gli onesti, dico io. Questo post non basta ed è già fin troppo lungo. Scriverò il seguito...
Felicità
Enzo
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