Il potere è nelle parole

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Mi rende felice scrivere libri. Perdippiù ...ne uccide più la penna che la spada...

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lunedì 11 novembre 2013

Il Maestro Rossi e l'Allievo Marquez

       
Marc Marquez (in italiano sarebbe.... Marco Marchese) 'ha scritto -ieri- una pagina importante nella storia del motociclismo', come ha affermato Valentino Rossi (qualcuno che di pagine così ne ha scritte parecchie). Da buon appassionato, ne approfitto per spiegare come funziona tra 'allievo' e 'maestro'. L'allievo è colui che studia e impara a fare. Il maestro è colui che fa e insegna come si fa. Ma non necessariamente allievo e maestro assistono contemporaneamente alla lezione. Molto spesso l'allievo studia con maestri già morti da tempo. A volta, studia con maestri che sono distanti migliaia di km da lui. A volte, studia con maestri che distano... qualche anno ... da lui. Ed il maestro non è necessariamente qualcuno che insegna... spontaneamente. A volte il maestro è semplicemente qualcuno da cui imparare, anche se -magari- non ha nessuna voglia di insegnare...
E' il caso di tre piloti motociclisti: Valentino Rossi, Jorge Lorenzo e Marc Marquez. 

La storia si svolge così:
Valentino Rossi, grande talento, ha studiato i 'grandi' che l'hanno preceduto. Agostini, Roberts, Spencer, Dohan. Ma ha anche studiato -per primo- le piste. Con la Play Station e guardando infiniti filmati di corse svoltesi in precedenza sulla pista che gli interessava. Nessuno l'ha mai fatto, prima di lui. Rossi ha superato il maestro Dohan (9 titoli contro 5).

Jorge Lorenzo, il suo talento l'ha 'costruito' imparando a fianco del maestro (Rossi). Fino a quando l'allievo (Lorenzo), ha superato il maestro, suo compagno di squadra. E non solo in pista. Lorenzo ha imparato -da solo- anche da Stoner: ha imparato a partire a razzo. Rossi, questo, non l'ha ancora imparato. E anche qui, l'allievo Lorenzo ha superato il maestro Rossi; ma non solo nel 'talento di guidare'. 
L'ha superato nel talento -molto più nascosto- di imparare.


Marc Marquez (l'allievo) ha imparato da tutti i suoi maestri contemporanei (Rossi, Lorenzo, Stoner ecc.). Il talento per guidare ce l'ha da solo. Ma non basta. Così, ha messo insieme tutto quello che hanno i suoi maestri: il non mollare mai di Lorenzo, il partire a razzo di Stoner e il divertirsi sempre di Rossi. Ma, con largo anticipo sugli altri, è stato Rossi l'unico maestro veramente tale. Perchèee? Ma perchè quando l'allievo (Marquez) l'ha battuto (Laguna Seca 2013) esattamente come lui gli ha insegnato (Laguna Seca 2008, Rosssi-Stoner), divertito e felice si è congratulato con lui, quasi a dirgli "Adesso il maestro sei tu". Il vero maestro è colui che gioisce quando l'allievo lo supera. E gli cede volentieri "la cattedra". Eh sì, il maestro Rossi ci ha consegnato un maestro ancora più bravo: Marquez.

Felicità
Enzo

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