Secondo il rapporto "Global risks 2012", procedente dal prossimo World Economic forum (Davos, Svizzera. 25-29 gennaio 2012) un paio di notizie dovrebbero dare adito a riflessioni....
1) La finanza fa paura, più dei terremoti e delle alluvioni (forse anche delle guerre, aggiungerei).
Fanno paura le inefficienze del sistema finanziario, lo strapotere bancario e la speculazione.
2) Insicurezza e precarietà. Derivano dall'assenza di posti di lavoro e riforme pensionistiche. Colpiscono tutta la popolazione, indistintamente; dai giovani ai pensionati, nessuno ne è esente.
3) Il lato nascosto della tecnologia. Se le comunicazioni e lo scambio di informazioni sono più facili e veloci, è anche vero che i rischi sono aumentati di pari passo con lo sviluppo tecnologico. Hacker, social network, violazione della privacy... sono tra i più comuni. (Personalmente, mi sento di aggiungere che il lato nascosto è quello più pericoloso: con la scusa della sicurezza, possiamo digitalizzare una nostra impronta digitale sul computer. Chi ci dice dove può andare a finire?)
4) Analfabetismo finanziario.
(E' la prima volta che sento un organo di alto livello usare questo termine. Era ora.)
Tra le categorie analizzate, “economia”, “ambiente, “geopolitica” e “società”, oltre ad altri fattori emergenti che necessitano di ulteriori approfondimenti, figura l’analfabetismo finanziario a vari livelli: dalll’incapacità dei governi di regolare e monitorare il sistema finanziario, agli stati ed alle aziende di gestire i propri bilanci, per arrivare ai singoli individui incapaci di costruire il mantenimento del proprio benessere una volta terminata l’attività lavorativa.
Ecco, se un evento mondiale, che coinvolge oltre 450 esperti (managerdi grandi industrie, rappresentanti delle istituzioni internazionali e della società civile, politici, professori universitari), ha come punto principale della propria agenda le questioni socioeconomiche, che derivano dai cronici squilibri fiscali e dalle disparità nella distribuzione dei redditi, significa che la vera "guerra" è fatta con i soldi, non più con bombe e fucili... E, vista l'altisonanza dei partecipanti, direi che si tratta di una guerra che ha già mietuto parecchi milioni di vittime. Non morti, ma persone senza più speranza, dignità, futuro. Come recitava Michael Douglas nel film "Wall Street, il denaro non dorme mai"... le generazioni attuali sono quelle dei tre niente:
niente lavoro
niente soldi
niente risorse
niente futuro (aggiungo io) è una frottola... attenzione a non cascarci. Non si tratta di "niente futuro" quanto piuttosto di "che tipo di futuro"??
Conviene rifletterci bene, perchè il futuro è "il posto dove andremo a vivere" come ho citato nel mio primo libro.
Felicità
Enzo
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