Nonostante le segnalazioni 'ufficiali' sulla disoccupazione, la realtà è che a livello demografico, in Italia (ed in tutta Europa), la disoccupazione è ad un livello più alto. Per le persone di età compresa tra i 18 ed i 24 anni, il tasso di disoccupazione raggiunge un impressionante 46 per cento, secondo un recente rapporto del Pew Center (studio USA sull'Europa!!). Questo eguaglia il tasso di disoccupazione più elevato registrato dal 1948 ad oggi.
La conseguenza è che '...tra gli adulti tra i 18 ed i 34 anni, più di un terzo sono andati a scuola a fronte di un mercato del lavoro difficile...' , nota lo studio del Pew Center. Quasi un quarto hanno svolto un lavoro non pagato con i genitori. Uno su cinque ha ammesso di non aver avuto un figlio o NON essersi sposato/a a causa di problemi economici, secondo l'Huffington Post.
Traduzione: I nostri 'bambini' non crescono, non aumentano, non producono, e non sono pronti a 'prendere in consegna' i loro genitori anziani o a curarsi di loro quando vanno in pensione. Il 34% di adulti tra i 25-29 anni, sono tornati con i loro genitori nel corso dell'ultimo anno, in Italia.
Oltre ai tassi di disoccupazione menzionati vorrei far notare la tendenza -ereditata dal sistema americano- di erogare prestiti agli studenti, che contribuiscono a trasferire la ricchezza dai giovani agli anziani e ad amplificare le disgrazie dei giovani stessi, che si ritrovano (e si ritroveranno sempre di più) ad assomigliare agli studenti USA: già pesantemente indebitati all'uscita della scuola/università. Sono e saranno obbligati a tornare a vivere dai genitori.
Ri-traduzione: Invece di preparare la prossima generazione a sostenere il Paese, ci stiamo prendendo la loro ricchezza in anticipo, il loro (futuro) lavoro, e continuiamo a prenderci cura di loro ben oltre l'età adulta 'logica'. In periodo elettorale (mi riferisco all'Europa nel suo insieme), i vari media ci propinano il "miglioramento" e la "ripresa dell'economia", in perfetto stile Montiano ("i conti dell'Italia sono a posto"). Possiamo bercela e far finta che tutto andrà bene. Ma ho paura che i tempi difficili siano alla porta. La nostra spesa pubblica è fuori controllo, il settore immobiliare -di solito al traino dell'economia- è sempre più debole, la Banca Centrale Europea, la Fed e la Bank Of Japan continuano a stampare denaro, abbiamo ancora di fronte una valanga di debiti non finanziati ed infinanziabili, sistemi di previdenza sottocapitalizzati e un'assistenza medica de-finanziata.
Sempre più persone non hanno più un posto di lavoro (=reddito zero), o non hanno abbastanza soldi e/o contributi per andare in pensione (ricordiamo gli esodati?). Ma chi può prosperare in una situazione così? Coloro che hanno un'educazione finanziaria sufficiente.
E' facile, oggi, perdere la speranza (in molti non cercano neanche più un lavoro...).
Rivolgo a tutti il mio incoraggiamento a non farlo. Siamo anche in una posizione unica -nella storia- per prosperare nei momenti difficili che ci attendono. Molti preferiscono mettere la testa sotto la sabbia, ma la verità è che abbiamo l'opportunità di affrontare la realtà della nostra economia ed acquisire le conoscenze necessarie per agire con intelligenza/di conseguenza. La conoscenza è potere (in potenza), anche quando tale conoscenza sembra deprimente. Di fronte a questo tipo di 'tempesta', ci sono due tipi di persone: quelli che accettano la tempesta in arrivo e si preparano, e coloro che ignorano gli avvertimenti e vengono colti di sorpresa. La tempesta finanziaria -in Europa ed in Italia- è all'orizzonte. Siamo preparati? Ci dice qualcosa l'aver 'sentito parlare' di Cipro? O del Monte dei Paschi? Capiamo le differenze tra il sistema pensionistico 'contributivo' e quello 'retributivo'? Perchè il governo taglia i finanziamenti alla sanità? Perchè ci serve 'un governo di ampia maggioranza'? Perchè dalle elezioni ad oggi non è successo niente in parlamento?
Felicità
Enzo