Il potere è nelle parole

Il potere è nelle parole
Mi rende felice scrivere libri. Perdippiù ...ne uccide più la penna che la spada...

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martedì 27 gennaio 2015

La shoa e la memoria


Lo scorso anno, in occasione della giornata della memoria, ho ricordato parecchi milioni di morti, di quelli che non godono di una 'giornata della memoria' o di un 'giorno dei morti'. Oggi ci ricordiamo solo della 'shoa' ebraica. In questo 27 gennaio vorrei ricordare qualcosa di ancora più doloroso, più lontano nel tempo; vorrei dare voce alle voci che non ci sono più. Un ben più vasto genocidio è stato completamente rimosso dalla coscienza delle masse o forse, più semplicemente, giustificato in varie maniere. Parlo del genocidio (per vastità e modalità di esecuzione) degli Indiani (o pellerossa) d'America. 
Chissà per quali motivi questo genocidio è stato rimosso dalle coscienze, passato in secondo piano, del tutto dimenticato... ma non credo sia qualcosa di giustificabile. Non c'è niente -o quasi- in rete, che li ricordi; sui media tradizionali addiruttura niente. Ecco cosa scrive Wikipedia: "Per genocidio dei nativi americani o genocidio indiano si intende il calo demografico e lo sterminio dei nativi americani (detti anche indiani d'America, pellerossa o, nel centro-sud America, indios e amerindi), avvenuto dall'arrivo dei bianchi alla fine del XIV secolo, periodo in cui, si ritene che un numero tra i 50[38] e i 100 milioni morirono a causa dei colonizzatori, molti come conseguenza di guerre di conquista, perdita del loro ambiente, cambio dello stile di vita e malattie, mentre molti furono oggetto di deliberato sterminio, poiché considerati barbari.... ". Parlando di numeri... (che ritengo siano un elemento importante da considerare per avere un'idea delle proporzioni in gioco) proviamo a raffrontare 50 oppure 100 con 6. Solo che non sono unità di mele o patate. Sono milioni di persone. Morte.
Ricordo lo sterminio degli ebrei, ma voglio anche ricordare TUTTI gli altri stermini. Ricordo gli ebrei perchè a Cividale c'è la famiglia Piccoli, che conosco personalmente. E da cui ho sentito di persona la storia. Come ne ho sentite altre, sempre di persona, a Milano o a Venezia, ma anche a Udine e Pordenone. Ma a Cividale ci passo quasi ogni giorno... 
Il mio modo di ricordare i pellerossa è semplice: "Il potere è nelle parole" ho scritto... così, lascio che le loro parole riprendano potere:

 
"Dio creò questo paese e ci collocò gli indiani. Creò questo fiume, i pesci in questo fiume e i cervi su queste montagne. Gli indiani si moltiplicarono e divennero un popolo.
Questo è nostro di diritto come lo era un tempo remoto a cui risale la memoria dei miei bisnonni. Questo cibo ci permetteva di vivere. Mia madre raccoglieva bacche; mio padre pescava e cacciava. Fino a quando vivrò, non cambierò opinione.
Il mio sangue, la mia forza, viene dai pesci, dalle radici e dalle bacche, sono l'essenza della mia vita. Io non venni portato qui da un paese straniero, non arrivai qui.
E' il creatore che mi ci mise. (Meninock, Yokima)"


"Tutti gli uomini sono stati creati dallo stesso Grande Spirito. Essi sono tutti fratelli." (anonimo Sioux)
Al comando dei Nez Percé (nasi forati, in francese) vi era un indiano di alta statura, (nato nel 1840, secondo fonti imprecisate, nell' Oregon) valoroso guerriero e splendido oratore, di nome "HIN - MAH - TOO - YAH - LAT - KEKHT" (Il tuono che rimbomba sulla cima dei monti, o Tuono-Che-Romba-Nelle-Montagne, da tutti conosciuto come Capo Giuseppe per la sua antica amicizia con i bianchi. Morì il 21 Settembre 1904 nella riserva di Colville. Fra le sue frasi più famose:

"Dio creo' la terra per gli Indiani ed era come se avesse disteso un panno. Sopra vi mise gli Indiani. Sono stati creati qui, su questa terra... e allora cominciarono a scorrere i fiumi.
Poi Dio creo' i pesci nei fiumi, diede la vita alla selvaggina sulle montagne e ordino' che si moltiplicasse. Poi il Creatore diede la vita a noi Indiani.
Ce ne andavamo in giro e quando vedevamo pesci e selvaggina, sapevamo che erano stati creati per noi. Dio creo' radici e bacche perche' le donne le raccogliessero...
Dio ci ha creati perche' vivessimo qui ed era nostro diritto cacciare e pescare finche' io e mio nonno riusciamo a tornare indietro nel tempo con la memoria."

"Grande Spirito, preservami dal giudicare un uomo prima di aver percorso un miglio nei suoi mocassini".

"Voi mi chiedete di arare la terra! Dovrò dunque recidere col coltello il seno di mia madre? Se lo facessi, alla mia morte essa non raccoglierebbe più il mio corpo... Voi mi chiedete di tagliare erba per fare fieno e venderlo, come fanno i bianchi. Come oserò dunque tagliare le chiome a mia madre? Io voglio che la mia gente rimanga qui con me. I morti ritorneranno in vita, i loro spiriti si reincarneranno. Noi dobbiamo restare, perché qui fu la dimora dei nostri padri: perché qui dobbiamo attendere d’incontrarci con essi di nuovo, nel seno della nostra Terra Madre".
Il 5 ottobre 1877, mentre imperversava una bufera di neve, Capo Giuseppe (" l'amico dei bianchi ") si arrendeva agli americani con queste parole:
"Dite al generale Howard che io conosco il suo cuore. Anch’io tengo nel cuore le parole che egli mi ha detto.
Sono stanco di combattere. I nostri capi sono morti... Looking Glass e Toohoolhoolzote sono morti. I vecchi sono tutti morti. Tocca ai giovani dire si o no, ma colui che li guidava, Ollokot, (il fratello di Capo Giuseppe) è morto. Fa freddo e non abbiamo coperte. I bambini stanno morendo di freddo.
La mia gente, o parte di essa, è fuggita sulle montagne, ma non ha né coperte né cibo.
Nessuno sa dove sono ora... forse stanno morendo di freddo. Voglio avere il tempo di cercare i miei bambini e vedere quanti ne posso trovare. Forse li troverò fra i morti.
Udite, miei capi. Sono stanco. Il mio cuore è ammalato e triste. Da dove ora sta il sole non combatterò più, per sempre."
 
Quindi pianse coprendosi il volto con la coperta che portava sulle spalle. 

La storia narra che il referto medico indicò "morto di crepacuore"...

Toro Seduto: "Per noi i guerrieri non sono quello che voi intendete. Il guerriero non è chi combatte, perché nessuno ha il diritto di prendersi la vita di un altro. Il guerriero per noi è chi sacrifica se stesso per il bene degli altri. È suo compito occuparsi degli anziani, degli indifesi, di chi non può provvedere a se stesso e soprattutto dei bambini, il futuro dell'umanità."
Guerriero Apache anonimo: "Lungo il cammino della vostra vita fate in modo di non privare gli altri della felicità."
Proverbio Sioux: "Evitate di dare dispiaceri ai vostri simili ma, al contrario, vedete di procurare loro gioia ogni volta che potete! "
(Capo Kahkewaquonaby, Peter Jones, Ojibway) : "L'indiano è diverso dall'uomo bianco. Il duellante può avere un certo coraggio fisico, ma gli manca il coraggio morale dell'indiano che, quando veniva sfidato, rispondeva: "Io ho due obiezioni a questo duello; la prima è che io temo di ferirvi, la seconda è che voi potreste ferirmi.
Io non riesco a vedere il vantaggio che mi procurerebbe il fatto di mettervi una pallottola in corpo, non potrei farmene niente di voi quando sarete morto come invece potrei fare di un coniglio o di un tacchino.
Ai miei occhi, sarebbe più saggio evitare di mettermi in una situazione che potrebbe nuocermi; temo che voi potreste colpirmi. In questo caso, penso che sarebbe più saggio se io mi mantenessi ad una certa distanza.
Se voi volete provare le vostre pistole, perché non scegliere un albero, un qualsiasi oggetto della mia taglia; e se voi lo centrerete, fatemelo sapere, sarò lieto di riconoscere che, se fossi stato lì, voi mi avreste sicuramente colpito".


(Susie Billie, 102 anni, Seminole): "Nessuno ha il diritto di vendere, anche ad un'altra tribù e men che meno agli stranieri... Vendere un Paese! Perché non vendere l'aria, le nuvole, e il grande oceano con tutte le sue terre! Non è forse vero che il Grande Spirito li ha creati per i suoi figli?"

(Tecumseh, Shawnee) : "Il corpo muore. Il corpo è semplicemente ciò che l'anima materialmente possiede. E' il suo involucro. L'anima prosegue la sua vita."

(Dieci Orsi, Comanche Yamparika): "Io nacqui nella prateria dove il vento soffiava liberamente e dove non c'era nulla a bloccare la luce del sole.  Io nacqui dove non c'erano recinti e dove ogni cosa respirava liberamente. Io voglio morire là, e non dentro questi muri."

(Capo Leon Shenandoah, Onondaga): "Se voi uomini bianchi non foste mai arrivati, questo paese sarebbe ancora com'era un tempo.  Tutto avrebbe conservato la purezza originaria. Voi l'avete definito 'selvaggio', ma in realtà non lo era. Era libero. Gli animali non sono selvaggi; sono solamente liberi. Anche noi lo eravamo prima del vostro arrivo. Voi ci avete trattati come selvaggi, ci avete chiamati barbari, incivili. Ma noi, eravamo solo liberi!"

(Orso in piedi): "Non conosco alcuna specie di pianta, uccello o animale che non si sia estinta dopo l'arrivo dell'uomo bianco. L'uomo bianco considera la vita naturale degli animali come quella del nativo su questo continente: come un fastidio. Non c'e' alcun termine nella nostra lingua con il significato di "fastidio" ..."
 
Vorrei ricordare a me stesso e a tutti che...

I Pellerossa delle praterie vivevano per merito del bisonte...  La loro carne fresca o essiccata al sole li nutriva da un anno all'altro, la pelliccia li scaldava d'inverno, la pelle serviva per i tepee, la sottopelle per i vestiti e per i mocassini, I tendini per gli archi... insomma del bisonte non gettavano nulla... E quando li uccidevano pregavano il Grande Spirito di averli messi nelle praterie per loro, ringraziando gli animali del ruolo assegnato loro dalla natura. 
Per questo i coloni sterminarono i bisonti sapendo di sterminare così anche il popolo rosso.
In pochi anni le mandrie che erano composte da 90-100 milioni di capi si ridussero a poche decine di migliaia.
Poichè gli agricoltori e allevatori insediatasi alla Frontiera, nei Territori Indiani, non tolleravano le libere mandrie di bisonti che scorrazzavano nella Prateria, pagavano un tanto a animale ucciso. Cody Bill, detto Buffalo Bill, ne ammazzò da solo un milione di capi.

Nella liberazione dei campi di concentramento nazisti non sono intervenute solo le "liberatrici" armate occidentali, ma anche l’esercito sovietico (che ha pagato 26milioni di caduti a sua volta), ma che non viene mai presentato come liberatore dalla "storiografia" occidentale.

Nei libri di scuola si parla molto dei conquistadores spagnoli, dello sterminio di Inca, Maya e Aztechi, ma nulla viene detto della storia degli Indiani del Nord America. ...si citano sempre la guerra d’Indipendenza... contro gli inglesi, la guerra di Secessione... contro gli schiavisti del Sud. C'è poi lo scenario del West (semplicemente "ovest", in italiano) con tutta la sua schiera di personaggi da cinema che presenta la nascita degli USA come un evento mistico di eroismo, libertà ed intraprendenza.

Oggi... nessuna autorità occidentale taccia gli Stati Uniti come violatori di quei tanto sbandierati "diritti umani". I cattivi sono sempre quelli: tedeschi, russi, cinesi, arabi, musulmani, comunisti... e tutti coloro che a seconda della fase storica conviene attaccare. Chissà da che parte starebbero oggi i capi pellerossa se potessero vedere quello che gli eredi dei loro carnefici stanno facendo oggi al mondo.

"Selvaggio" significa "che vive nella selva". 
"Cittadino" significa "che vive in città". 
"Indigeno" significa "abitante del luogo".
"IGNORANTE" significa "che ignora, che non sa". 
"Cow-boy" significa "vaccaro".

Qualcuno una volta osservò:
"... in tutta l'America, dal nord al sud, la cultura dominante riconosce gli indiani quali oggetto di studio, ma li rinnega come soggetti di storia. Gli indiani hanno folklore, non cultura; praticano superstizioni, non religioni; parlano dialetti, non lingue; creano artigianato, non arte..."

Qualcosa di nuovo? ... E' sempre la stessa storia .... : probabilmente mi sbaglio...!

Felicità
Enzo                 
         

mercoledì 21 gennaio 2015

Jobs act all'italiana

Qualche sera fa ho visto una parte di 'Presa diretta' (raitre) che si riferiva al 'Jobs act' italiano e che -credo- abbia portato 'allo scoperto' il vero 'scopo' di tale 'act' (che altro non è se non uno dei termini in inglese per definire una 'legge'). E' stato illustrato il caso degli stabilimenti TRW -una multinazionale americana- a Livorno e a Pamplona (Spagna), oltre ad un confronto con il 'jobs act' spagnolo -del tutto simile a quello italiano- varato circa 3 anni fa.
La prima cosa che mi chiedo è: come mai la trasmissione va in onda DOPO che il 'jobs act' (la legge sul lavoro, l'art. 18 ecc. ecc.) è stato approvato, e non PRIMA ? Perchè non si è fatto vedere agli itaglioni questa trasmissione PRIMA che venisse approvata la legge?
La seconda cosa ... ho capito il perchè. Perchè il 'jobs act' non si applica al pubblico impiego?
Vediamo se riesco ad andare per ordine:
1) Secondo la ministra spagnola, il 'jobs act' non porta ne occupazione, ne crescita. Porta solo la riduzione dei diritti dei 'lavoratori'. Punto. Dopo tre anni, lo afferma con il supporto dei dati di fatto.
 
2) Il 'jobs act' italiano non si applica agli impiegati pubblici per due motivi. 
2a) perchè è 'disegnato' per le multinazionali estere.
2b) perchè se lo Stato si mettesse a licenziare 'più facilmente' .... addio voti!
 
3) Il 'jobs act' consente alla TRW (esempio teletrasmesso) di: 
3a) mettere in cassa integrazione i dipendenti (senza dimostrare con dati alla mano i 'validi' motivi per farlo), cosicchè questi vengono pagati dallo 'Stato'  (l' INPS) e non dall'azienda per un certo periodo. 
3b) spostare la produzione -durante il periodo di cassa integrazione- in altri stabilimenti (nel caso teletrasmesso, a Pamplona, in Spagna, nei Paesi Baschi, subito dopo il confine con la Francia) con costi di manodopera più bassi e/o situazioni contrattuali più favorevoli. 
3c) licenziare i dipendenti per 'mancanza di lavoro' alla fine del periodo di cassa integrazione -visto che la produzione è già stata spostata altrove- . 
3d) portare a zero il costo della manodopera durante il trasferimento della produzioe da un Paese ad un altro.
3e) abbassare i costi di produzione una volta licenziati i deipendenti 'A' (italiani, in questo caso) e trasferita la produzione nello stabilimento dei dipendenti 'B' (spagnoli, in questo caso).
Geniale. Chi paga? Lo 'Stato'. Cioè 'noi'. Chi guadagna? La multinazionale. Geniale. Semplicemente geniale. Chissà se riuscirei a 'farmi fare' una legge su misura anch'io.

Il resto... sono solo chiacchiere. La realtà è questa. E come ho scritto nel mio libro .... è meglio prenderne atto e regolarsi di conseguenza.
 
4) Jobs act: sembra una 'figata' tutta italiana... in realtà... altro non è che una fotocopia di quanto fatto negli Usa, in Spagna, in Grecia... noi siamo solo un altro anello della stessa catena ...

Spero anche che nessun terrorista cristiano si offenda per la vignetta qui a lato... E.. per riflettere ancora un po' su quel che ci circonda, chissà perchè di vignette satiriche sui cristiani, Gesù, Maria, Dio, ecc. ecc.  ... non se ne vedono molte. 
 
Infine... domani il nostro superMario (Draghi) dovrebbe annunciare una valanga di moneta, da 'stampare' al ritmo di 50 miliardi di euro al mese...  ma ... forse anche no(n ancora)...  Tanto la maggioranza dei cittadini non sa nemmeno di cosa si tratta..
 
Felicità
Enzo

sabato 17 gennaio 2015

Il sesso nella storia

Interessante... sapere che il sesso è sempre stato oggetto di ... politica e religione. Da sempre. Suscito sempre molta curiosità quando spiego il significato della parola inglese "fuck", in generale tradotta come 'fottere' nei dizionari e con la specifica 'volgare'. Cioè da evitare. In realtà, 'fuck' trova origine in un diritto molto antico, il 'jus primae noctis', ovvero il diritto del Re di passare 'la prima notte' con una donna appena sposata. 
Fornication Under Consentment of the King è l'acronimo che origina la parola e che sta a significare che tale 'diritto' del Re poteva essere 'delegato' ad altri, ad esempio principi e/o nobilsignori vari.
Ci sono vari aspetti interessanti sul 'jus primae noctis', dato che -secondo Wikipedia- si tratterebbe di un mito e niente più. Non si trova un atto scritto che 'certifichi' tale 'diritto', di nessun Re medievale (che abbia 'preso' una sposa la prima notte di nozze), e Wikipedia ne deduce che si tratta di un mito. Dal punto di vista del 'diritto' sembra logico. Ma... come scrive Armstrong (armstrongeconomics.com / 23 dic. 2014) "cerca il diritto o privilegio e poi segui i SOLDI."  Ed ecco cosa ci fornisce di interesssante la Storia : (Nel Medioevo) lo status giuridico di tutte le persone era piuttosto semplice. Eri 'proprietà' del Re. Se eri inglese e uccidevi qualcuno a Parigi, il Re di Francia non poteva perseguirti. Ti mandava in catene al 'tuo' Re perchè solo lui ti poteva punire. I Padri Fondatori degli Usa si ribellarono a questo principio, per giudicare i cittadini sul loro territorio e non in Inghilterra... oltre a non pagare più alcuna tassa ai britannici... Oltre alla libertà dalla tassazione, lottarono contro la 'proprietà' di un Re sui cittadini.
Ma guarda un po'... oggi, gli Usa tassano i loro cittadini... in base alla cittadinanza e non in base alla loro residenza... Lo strumento è il FATCA (Foreign Account Tax Compliance Act), una norma fisco-tributaria americana recepita dall’Italia nell’estate 2014 che riguarda intermediari finanziari, famiglie ed individui americani. Pare che una volta... gli americani fossero 'proprietà' di un Re (molto lontano)... e oggi ... tornano ad essere 'proprietà' del loro governo (attraverso le tasse) anche se vivono ed abitano molto lontano. Che dite, la storia si ripete?

Ma torniamo al 'sesso' ed ai soldi. Pare che 'jus primae noctis' (dalle ricerche di armstrongeconomics.com) sia arrivato in Europa dall'Asia e dal Medio oriente, dopo la caduta dell'impero romano. Impero che, sotto Augusto, aveva emanato leggi che  incoraggiavano le famiglie ad avere figli e scoraggiavano l'adulterio. Finanziariamente si ricompensavano le famiglie con tre o più figli (... chi si ricorda di Mussolini?) e dall'altro lato  si penalizzavano gli uomini non sposati over 38 con una tassa aggiuntiva (...stesso sistema fiscale della Francia di oggi che 'tartassa' gli scapoli...). Adulterio e prostituzione erano attività illegali, ma comunque i cittadini potevano sposarsi, divorziare, esseri adulteri o prostituirsi... nei limiti della legge... godendo comunque di una certa libertà.

Tale libertà cessò dopo la caduta di Roma, quando la gente si 'vendeva' ad un signore locale in cambio di protezione. Inizia così la servitù della gleba, in cui le persone diventavano (...nuovamente...)  di 'proprietà' di un signore. Signore che gode del 'jus primae noctis'. In realtà... non si trattava di un 'atto fisico', di sesso, come molti possono pensare. Un Re non poteva certo essere disponibile ogni giorno o viaggiare in ogni dove per passare delle 'prime notti' ...  Essendo i sudditi 'proprietà' del Re, si trattava piuttosto di ... soldi che di sesso.  Bisogna tenere a mente che le tasse, nel medioevo, erano in realtà eque. Il Re non aveva il diritto di tassare le persone a meno non fosse necessario del denaro per la difesa della nazione. Il Re d'Inghilterra era costretto a cercare il consenso del Parlamento prima di imporre tasse... Prima Noctum non era -legalmente- una tassa, ma una specie di 'marca da bollo', visto che la Magna Carta frenava le entrate del Re attraverso multe e tasse. Era come una specie di 'tariffa per il permesso di matrimonio'. Oggi... lo chiamiamo 'certificato (o attestato) di matrimonio' e paghiamo le spese di segreteria e le marche da bollo del caso.
Cosa è cambiato?... Che una volta, il Re, poteva sì prendersi il diritto di 'prima notte'... ma preferiva incassare un 'obolo' per dare il suo consenso ad un matrimonio ed aumentare così la sua ricchezza. Oggi, questo 'obolo'... non lo paghiamo più ad un Re. Ma c'è ancora. Con un altro nome... in una società diversamente organizzata e strutturata... però è sempre lì.
I matrimoni sono comunque... un business.  Ed anche il sesso... continua ad essere un business. Non è cambiato niente. Ma perchè??? Semplice! L'essere umano è sempre quello. Con gli stessi 'bisogni primari' di migliaia di anni fa...
Per concludere... manca la religione (tra i 4 tabù: sesso, soldi, politica e religione).
Nel medioevo esistevano due tipi di matrimonio (in Francia) conosciuti come temporanei e permanenti; fino a quando la Chiesa cattolica insistette per i soli matrimoni permanenti. Un matrimonio "temporaneo", soprattutto per gli eredi dei nobili, non concedeva alcun diritto legale al trono o alla proprietà. Questa era la distinzione. Fino all'intervento della religione nella politica.  E oggi? Beh... c'è la comunione dei beni... o la separazione dei beni...
Cosa è cambiato?

Felicità
Enzo

I franchi svizzeri ed il senso della storia


Sui media finanziari c'è stato un gran terremoto dopo la 'rivalutazione' del franco svizzero (o svalutazione delle altre monete) di questi ultimi giorni. Sui media 'tradizionali' ... qualche accenno sui telegiornali. Oggi... è già tutto 'digerito', 'dimenticato'. Un amico mi ha chiesto : "Hai visto ?..." Ho semplicemente risposto...."Benvenuto al club...! Ti ricordi quando ti dicevo di aver vissuto in Argentina e in Messico?..."  E' la stessa cosa. Solo che noi itaglioni non viviamo in un 'Paese del terzo mondo' (o almeno così ci fanno credere). "E' un evento storico" ha commentato più di qualche esperto di finanza, nel senso che una tale svalutazione (dell'ordine del 20% in un giorno) non si era mai vista fra i Paesi "sviluppati". Così... le borse volano (ma non quella svizzera)... La Banca Centrale Europea non comprerà titoli di stato greci... Le banche elleniche sono ... in 'bank run mode' ... (cioè i cittadini greci stanno correndo agli sportelli a ritirare TUTTI i loro soldi)...
Ecco, su questo 'evento storico' mi vorrei soffermare. Più precisamente sul 'senso della storia' che noi tutti dovremmo avere.... Dico dovremmo, perchè in realtà non ce l'abbiamo proprio anche se basta poco per informarsi e costruirsi una propria opinione. Dicevo che ho vissuto in Messico: una mattina mi sono svegliato... ed i circa 25.000 pesos che c'erano sul mio conto la sera prima,  non valevano più 8.000 usd (circa) ma .... 4.000 usd.  ... ed io, all'epoca, dal Messico all'Italia inviavo usd, non pesos....
Cosa è successo a noi, in Italia, in questi giorni? Beh, che i nostri 25.000 euro non valgono più (circa) 30.000 franchi svizzeri, ma ... 24.500 chf . E' la stessa cosa. Un po' meno 'violenta', ma il principio è identico. Se una settimana fa avevi dei franchi svizzeri, oggi sei parecchio più ricco. Se avevi degli euro... sei parecchio più povero. Tutto qui. Vale per tutti i Paesi che usano l'euro... non solo per gli itaglioni. Molto più lentamente... nessuno si è accorto che in pochi mesi l'euro ha perso un buon 15% verso il dollaro... In sei mesi... non è così evidente come in un giorno, vero?
Vogliamo andare più in là con il 'senso della storia'? Premetto che esagero per far capire, ma aimè, temo che forse l'esagerazione non sia poi così grande... Dal 1500 in poi, in America, gli europei (gli americani di oggi) hanno depredato gli abitanti locali(= "indigeni" = "abitanti del luogo"). Nel tempo, gli hanno preso/rubato tutto. Ma proprio tutto: la terra, le risorse per la loro stessa sussistenza (cibo, acqua, risorse naturali), la cultura, le donne, i bambini, le tradizioni, la lingua, la scrittura, la vita stessa (genocidi)... proprio tutto. Qual'è la differenza rispetto ad oggi? 
Nessuna. Gli Americani... sono sempre loro... ma non ci sono più i Sioux o i Cherokee, o i Piedi neri... ci sono l'Iraq, la Libia, la Siria... ma anche l'Europa, la Russia, La Cina. Tanto per rendere l'idea. Il cibo? Ci mandano "fondi europei" per la "vendemmia verde" o per "l'estirpazione degli aranceti" o per "l'abbattimento delle mucche da latte"... a seconda dei periodi. Così... bisogna 'comprare' il cibo. Ma non bisogna (guai a) essere capaci di produrlo. La cultura? Anche quella si 'ruba' .... Non ci crede nessuno, vero? Ok. Ditemi come si dice "computer" in italiano. O come si dice "Jobs act" in italiano. O perchè non ce lo dicono in italiano..., o chi è il regista de "Il padrino". O quand'è l'ultima volta che abbiamo visto un film giapponese (o arabo, o russo, ... non importa) al cinema. Il concetto 'storico' è sempre quello: 'pochi' privilegiati (per vivere "alla grande") razziano i 'tanti' 'malcapitati'. Cambiano i tempi, le tecnologie, le parole... ma i concetti... no. Sono sempre quelli; come le leggi della natura.
Nel 1994, circa 100 milioni di Messicani sono stati derubati del 50% della loro ricchezza (in un giorno).
Nel 2015, circa 400 milioni di Europei sono stati derubati del 20% della loro ricchezza (in un giorno).
Il vero punto? Non è finita qui. E vorrei sbagliarmi infinitamente... ma temo che la storia continuerà a ripetersi.  Ah, ... non prendetela come una lamentela; il mio 'obiettivo' non è quello di diffondere lamentele; vorrei semplicemente far vedere le cose come stanno. Magari da un punto di vista diverso da chi legge. Diverso. Non significa 'migliore' e non significa 'peggiore'. Diverso. Punto. Con alte probabilità di sbaglio, naturalmente. 

Felicità
Enzo


lunedì 12 gennaio 2015

Il tempo della memoria

                                  

Questo 2015 è iniziato con 'il terrorismo'. Penso che valga la pena di ricordare qualcosa al proposito, nel senso che 'il senso storico' delle cose non è altro che il ricordo: una 'cosa' che 'frena' l'umanità. L'umanità commette costantemente gli stessi errori e la storia si ripete... perchè non ricordiamo più. Proviamo a ricordare. Aldo Moro. Gli anni di piombo. Le brigate rosse. Quella volta la parola 'terrorismo' era molto meno usata di oggi. Negli anni ho sentito i media parlare di 'terrorismo' ad intervalli più o meno regolari. Ricordo Gheddafi etichettato come terrorista qualche decennio fa. Oggi sento parlare del 'dittatore' nord-coreano. Del terrorismo siriano. Del terrorismo islamico. Pochi anni fa, un decennio circa... il terrorista era Saddam Hussein. Ancor prima ... 'il pericolo era rosso'. Il 'mostro' era il comunismo russo. Ora, a parte il 27 gennaio, giornata della memoria, pochi ricordano Hitler e le sue atrocità. Per lui, in quegli anni, i 'terroristi' erano gli ebrei.
Ho sempre in mente un'intervista a Hillary Clinton; il giornalista le chiese: "Con la guerra in Iraq, sono morti più di 500.000 bambini. Pensa che tale prezzo (per il petrolio) sia valsa la pena?" Hillary... è stata zitta per qualche secondo ed ha abbassato lo sguardo. Poi ha rialzato la testa ed ha risposto: "Sì, credo che ne sia valsa la pena". Eppure ... per quei 500.000 bambini morti, nessuno ha parlato mai di terrorismo. Neppure le crociate della chiesa cattolica sono mai state definite come 'terrorismo'. La storia dell'umanità è piena di conflitti (anche religiosi)... ma solo una 'parte' di umanità li chiama 'terrorismo'.
Recentissimamente, ho letto un bell'articolo intitolato: "Il prezzo della pace economica".
Lo riassumo in poche parole: "la pace" è più costosa della guerra. Finanziaramente parlando, naturalmente. Personalmente vedo la questione in modo molto semplice: il 'terrorismo' è provocato, finanziato, organizzato. E' uno strumento per vendere più 'sicurezza'. La 'sicurezza' si vende in cambio della libertà. Il furto della libertà viene mascherato dal bisogno di 'sicurezza'. Così, accettiamo la videosorveglianza, la NSA, di essere controllati e spiati su larga scala, forniamo spontaneamente i nostri dati personali, obbediamo pedissequamente alle leggi...  Forse, è quello il vero ed il peggior 'terrorismo'.
Crediamo al 'terrorismo' dimenticando che ci sono stati molti più morti tra gli imprenditori suicidi, o fra familiari che si uccidono tra loro ('femminicidio' lo chiamano i media...), o tra automobilisti ubriachi (stranieri e non), o tra regolamenti di conti mafiosi, o per pestaggi letali di poliziotti su cittadini qualsiasi, di quanti 'i terroristi' abbiano fatto negli ultimi cinque anni (in Italia, sottolineo).

Ecco, vorrei augurare per questo anno cominciato da poco, “avere tempo”. Auguro a tutti di avere tempo per ricordare. Di avere tempo per pensare. Di avere tempo per  usare la propria testa.  Di avere tempo per fare. Di avere tempo, non per affrettarsi e correre, ma per essere felici. Di avere tempo per donarlo agli altri. Di avere tempo per noi stessi. Di avere tempo per stupirci e fidarci. Di avere tempo per l'amore e per le passioni. Di avere tempo per non rimandare ciò che vorremmo fare da anni. Di avere tempo per perdonare e di avere tempo per  la vita e per vivere, non per uccidere o condannare.
Ho scoperto che l'apartheid in Sudafrica è stato eliminato perdonando i colpevoli. Perdonandoli in processi pubblici, nei tribunali, attraverso la legge.   Come diceva Gandhi.
La violenza non si sconfigge con altra violenza. Eh no, non si sconfiggerà nessun 'terrorismo' con altro 'terrorismo', anche se di forma, natura e definizione diverse.

E vorrei anche ricordare Giorgio Faletti, Steve Jobs, Lucio Dalla, Marco Pantani, Robin Williams, Pino Daniele, Anita Ekberg, Michael Jackson... per ricordarci che moriremo anche noi. Ma l'arte, le opere... quelle restano. Soprattutto quelle buone.

E' un post 'strampalato'? Ma certo! Ricordati che probabilmente mi sbaglio, e ricordati anche che potrebbe essere tutto il contrario di quello che ti dico. Si chiama 'il tuo spirito critico'.

Buon anno
Enzo

giovedì 8 gennaio 2015

Ciao Pino, Vive la France, que Viva Mexico


Ciao Pino, grazie di tutto. Grazie per le canzoni, per i sentimenti, per le emozioni. Dubbi non ho... grazie a te. E non importa/no il funerale a Roma o/e a Napoli, la camera ardente chiusa... sono comprensibili. Chi siamo noi per giudicare? Non è facile affrontare la moltitudine nei momenti di dolore. Si può capire. Poi, tra un po', i giornali smetteranno di scrivere, le tv smetteranno di parlarne... eppure resterai sempre con noi, come tutti gli artisti, con le tue canzoni; quelle... non si possono dimenticare nè silenziare; continueremo ad ascoltarle. Accipicchia Pino, te ne sei andato troppo presto e preferirei non versarle, queste lacrime, mentre scrivo. 
 
Grazie Pino, spero che tu abbia smesso di 'soffrire' in quell'al di là sconosciuto a chi resta qui. 


Ho poi appreso la notizia della strage a Parigi, una città che conosco piuttosto bene. Non ho parole. Ho visto i filmati in tv. Che schifo. Non c'è più rispetto. Quel che è successo non è un film... da 'mettere' sullo schermo per 'fare share'. E mi è tornata in mente una bella qualità dei francesi; quella loro auto-ironia, quel saper ridere anche di se stessi, quel saper riconoscere le proprie qualità ed i propri difetti, anche con la satira; ed anche il loro senso civico di libertà. Ed anche la loro
società multi-etnica, molto più 'integrata' di quanto le ultime immagini faranno immaginare ai più. Non ho parole... quelle strade, quella città, quella lingua, quella gente... la conosco, li conosco, le conosco... non sono immagini in tv, per me. Vorrei poter fare qualcosa, ma non so cosa... c'è questo senso di impotenza di fronte ad avvenimenti così, eppure... da qualche parte, so che qualcosa si può fare. Ma non so ancora cosa, accidenti! 

Sono troppo triste... e non ho fatto nessun accenno alla strage di studenti in Messico... non ci riuscivo.. Forse ... quando è troppo è troppo. Un solo pensiero, velocissimo, mi è arrivato; il pensiero di tutti questi film, questi videogiochi, queste scene di sparatorie, rapimenti, uccisioni, esplosioni, violenza... tutte queste 'americanate' che vediamo ogni giorno in tv, al cinema, in rete, ... da decenni... hanno le loro conseguenze. Forse, per gli americani sarà normale girare con la pistola nella borsetta, forse per loro sarà normale sentire di una bambina di due anni che uccide la madre 'per sbaglio', con la pistola trovata giocando con la sua borsa... o di un'altra bambina -nove anni- che uccide 'per sbaglio' il suo istruttore al poligono di tiro... mentre le insegnava a sparare con un'arma vera...
 Tempo fa, avevo titolato un post "Le armi non producono dolcetti" ... Adessso, mi verrebbe da scrivere che le scene di violenza nei film... non producono persone pacifiche.
Mi chiedo se e quando l'uomo -cioè tutti gli esseri umani- imparerà mai la lezione... quella del rispetto reciproco della vita altrui, perlomeno.
 
Adesso... fermiamoci a pensare.
Credo che sia proprio il caso di farlo.
Enzo



sabato 3 gennaio 2015

Buon Anno a tutti


Buon Anno a tutti. Il 2015 sarà il nostro miglior anno. Difficile da credere, vero? Eppure, sotto molti aspetti è proprio così. Sarà il miglior anno per tutti coloro che sanno far tesoro delle esperienze passate ed usarle per migliorare. Sarà il miglior anno per chi investe, perchè può investire quanto guadagnato in tutti gli anni precedenti, ma con più esperienza e più saggezza 'in tasca'. Sarà il miglior anno per i genitori, perchè nel 2015 potranno educare i propri figli meglio dell'anno prima, con un anno di esperienza e di maturità in più. Eh sì, non c'è una scuola per imparare ad essere genitori, bisogna imparare da soli, anno dopo anno, con la propria esperienza e sulla propria pelle. E il 2015 sarà anche il miglior anno per i figli, per lo stesso motivo.
Se si riesce a ricordare gli anni precedenti, quello appena passato, ed a far tesoro delle cose che abbiamo imparato, sia buone che meno buone... non c'è dubbio che l'Anno nuovo sarà il miglior anno. A livello personale, ho cercato di concludere il 2014 con la versione in inglese  ed in spagnolo  del mio secondo libro.
Come inizierà questo 2015? Preferirei finire prima di dirlo, però credo proprio che inizierà con la versione in cinese dell'albero dei soldi. Sono proprio curioso di vedere quanto ci impiegherò per il completamento ... Per il resto ... vedremo. Come al solito, la fine dell'anno dovrebbe essere (per tutti) un periodo di riflessione sull'anno trascorso e di pianificazione su quello a venire. Come diceva un filosofo anglofono recentemente scomparso, per quanto gli anni passino, l'ambiente in cui viviamo ed operiamo, rimane pressapoco lo stesso. Il nostro Anno nuovo sta a noi costruirlo e viverlo ... possibilmente al meglio delle nostre capacità. 

Auguri !
Enzo